Chi legge queste righe potrebbe già sapere cosa è Sa Scena: una rivista, un progetto editoriale, un presidio permanente sul mondo della musica nata e prodotta in Sardegna. Qualcuno doveva pur farlo, con la quantità di musicisti, dischi e progetti artistici che quasi quotidianamente vedono la luce proprio sulla nostra isola e che tuttavia faticano a godere di una reale visibilità. Negli anni, otto malcontati, Sa Scena ha precisamente cercato di fare questo: raccontare un mondo in evoluzione attraverso la musica che esprime e cercando di costruire uno spazio nel quale raccogliere e divulgare tutto ciò che crediamo sia bello o che quantomeno debba essere conosciuto dai nostri lettori. Dal rock all’elettronica, dal blues al cantautorato.
Da oggi ho l’onore di dirigere questa testata, raccogliendo il testimone del mio predecessore, Mauro Piredda, che ringrazio per il lavoro fatto in questi anni e per la calorosa accoglienza che mi ha riservato. Dal punto di vista editoriale Sa Scena è un orologio che funziona a dovere, con il suo alternarsi di voci, pareri e contributi, che ne fanno un meccanismo ben oliato e sempre puntuale nel restituire una fotografia autentica e senza fronzoli della produzione artistica e musicale sarda. Ma resta tanto da fare, ed è l’impegno che mi assumo, avendolo condiviso con il resto della redazione.
Proveremo a parlare di più dei problemi della musica in Sardegna, sia sul piano della produzione che dell’esecuzione. Cercheremo di raccontare la mancanza di spazi e di fondi, così come l’assenza di una visione territoriale in grado di premiare realmente gli artisti che spingono per emergere nella nostra comunità. Come nota Mauro nel suo editoriale di commiato, è indicativa la gara tra i Comuni ad accaparrarsi gli artisti italiani più blasonati (e strapagati) per gli eventi di Capodanno. Sa Scena rinnova il suo impegno ad ascoltare le voci degli artisti sardi e a promuovere uno spazio di connessione tra loro e il resto della nostra comunità. Fortunatamente possiamo farci forti della quantità di realtà amiche di questa rivista, che mostrano un costante sostegno alla nostra causa comune: è sufficiente scorrere la pagina degli sponsor del nostro annuario, giunto alla quarta edizione, per avere contezza della quantità di festival, locali e iniziative culturali che permettono alla musica sarda di camminare con gambe proprie – e alle quali quali rivolgiamo il più sentito ringraziamento per il sostegno che ci accordano puntualmente.
Un’altra novità per noi significativa è che quest’anno abbiamo deciso di celebrare la quarta edizione dell’annuario di Sa Scena organizzando la nostra prima festa – Sa Fest! ovviamente – che si terrà il 14 marzo a Su Tzirculu a Cagliari e che vuole una volta di più celebrare la musica in Sardegna. Salirà sul palco Arrogalla, che entra a buon diritto nell’annuario con l’album Suite, e i Trigaríu, che hanno esordito lo scorso anno con il disco Il tempo che ci vuole. Durante l’evento, che prevede in chiusura il djset di Ferrocromo, si parlerà ovviamente dell’annuario, tirando le somme di un 2024 fruttuoso e ricco di novità e concerti memorabili.
Noi, la redazione e il sottoscritto, vi aspettiamo dunque per chiacchierare, conoscervi, sentire la vostra opinione e, soprattutto, raccogliere consigli per migliorarci ed essere più efficaci nel nostro compito. Oltre che per ascoltare un sacco di buona musica della quale abbiamo scritto e che permea tutto il lavoro che svolgiamo in redazione. Ci vediamo sotto palco dunque, ovunque ci sia un palco sotto il quale vale la pena di stare.