Copertina di Ricercare II, album di Francesco Bosa

Francesco Bosa – Ricercare II

Claudio LoiAlbum, Ascolti

Il nuovo album di ha un titolo che fa intuire molte cose e allo stesso tempo lascia spazio per ulteriori speculazioni e chiavi di lettura. Ricercare II comprende dieci nuove composizioni che tracciano un sentiero comune, un blocco di suoni e sfumature da fruire nella loro globalità. Un lavoro complesso e stratificato che ospita al suo interno diversi strumenti: organo, percussioni, registrazioni sul campo e una molteplice e indefinibile serie di influenze che vanno dalla sperimentazione elettroacustica, da lontane rimembranze prog, dalla grande eredità della musica sacra e del repertorio barocco, da quel mondo sfrangiato e inafferrabile che chiamiamo musica contemporanea. Tutto questo in un emozionante dialogo tra le parti con un approccio di tipo inclusivo e dialettico. Questa capacità di attraversare i generi è una caratteristica che si esprime in quasi tutta l'opera di Francesco Bosa (abbastanza cospicua e interessante) e appare come una sorta di manifesto di intenti e filosofia di vita: superare la storia, riscriverla, cercare e trovare nuove prospettive d'ascolto, superare la voglia di catalogare, definire, nominare che accompagna la nostra formazione sempre troppo razionale.

Nel disco è palese il richiamo ai misteri della Pasqua, alle voci dei fedeli, ai suoni e ai tormenti della passione seppure con un approccio che si concentra sulla materia e i corpi, sul versante tangibile di questi eventi, da leggere più nella sua dimensione terrena che nell'aspetto trascendente e spirituale. Siamo molto vicini in questo ai suoni che Peter Gabriel pensò per accompagnare le immagini di Scorsese che a loro volta erano molto distanti dall'iconografia ortodossa che da sempre accompagna queste storie. Per Francesco Bosa la ricerca è andare in quei luoghi di cui non si conosce l'esistenza, aprire le porte della percezione, farsi guidare dalla passione e dal gusto per tutto quello che non è prevedibile. Qualcosa che porta a scoprire nuove rotte e nuovi percorsi di vita. Ci si perde, si avverte una leggera sensazione di disorientamento, ma quando qualcosa appare ecco che tutto ha un senso, come ha senso il mestiere di fare musica quando è vissuto con passione e serietà.