Live al Mi AMI Festival, Circolo Magnolia, Milano 2008
Trees of Mint è il moniker che identifica Francesco Serra, musicista autarchico e piuttosto misterioso, chitarrista, compositore e sperimentatore di suoni e illusioni. Le sue prime esperienze di rilievo le troviamo nel parterre indie e immaginifico creato dalla label Here I Stay che è il suo luogo di formazione e crescita.
Nel 2007 pubblica per questa congrega il CD Micro Meadows manifesto artistico e summa di diverse esperienze seminali che trovarono spazio in alcune registrazioni autoprodotte. In questo lavoro emerge il suo lato più intimista e rarefatto, un piglio da artigiano indolente e tanta malinconia post adolescenziale. I rimandi in questo periodo vanno alla scena slow-core della provincia americana (quindi i Low ma anche la nebbia costante dell’esperienza artistica di Will Oldham).
Poi la sua proposta vira verso uno studio attento e ostinato delle possibilità sonore offerte dalla chitarra, dall’elettronica e dai fantasmi che agitano il suo essere. Trova nell’etichetta bolognese Trovarobato la sua giusta dimensione e nuove energie creative: sempre crepuscolare, sempre ai margini dell’universo ma con caratteristiche di ricerca e sperimentazione più coraggiose e ardite. Di questi anni sono da recuperare l’album omonimo del 2012 (quello dei licheni copertina) e NW (ovvero North West) del 2019 che lasciano da parte gli ultimi residui della forma canzone per approdare a territori di pura ricerca avant e composizioni di stampo contemporaneo.
Ogni tanto capita(va) di vederlo nei vari festival indipendenti in situazioni sempre insolite: micro prati scoperti per caso, chiese abbandonate, fabbriche dismesse, in compagnia della sua chitarra, di scatole e filtri e cavi che depistano la natura del suono verso un nuovo mondo fatto di vibrazioni magiche, melodie sulfuree e uno strano e inebriante profumo di menta.