Reverie – Perry Frank

Claudio LoiMusica, Recensioni

Reverie è il nuovo lavoro alla lunga distanza per Perry Frank: una suite composta da 6 movimenti per chitarra, elettronica, ambient e materiale inconscio alla ricerca del confine tra sogno e realtà.

(da sveglio Francesco Perra) continua la sua personale esplorazione musicale fatta di collaborazioni, concerti, viaggi, meditazioni. Come sua abitudine il nuovo album è stato composto e ragionato in perfetta solitudine se non per la partecipazione in una traccia di Emiliano Melis, poliedrico musicista italo-americano con cui condivide la passione per i suoni elettronici e la ricerca sonora. Perry Frank da tempo si dedica a quelle che lui chiama Ambient Guitar Sessions, sedute musicali create in luoghi sempre diversi, all’aperto e al chiuso, spazi pubblici, musei, teatri, ma anche appartamenti privati, giardini e così via. La sua ricerca prevede escursioni in territori sonori inesplorati, in situazioni imprevedibili con risultati che si posizionano tra la sensibilità dei primi Durutti Column, la glaciale mathmusic di Robert Fripp e si perde nel post-rock con modalità ancora più dilatate e impalpabili. Post-post-rock se volete ma anche infinite altre possibili declinazioni.

Sognare quindi, sognare a occhi aperti e lasciarsi andare, tuffarsi nell’immensità del proprio inconscio e disperdersi nel nulla. Secondo Sigmund Freud “le strutture oniriche sono quasi sollevate dal terreno della nostra vita psichica e vagano nello spazio psichico come nuvole in cielo, disperse dal primo soffio di vento”. È qui che ci vuole portare Perry Frank? In questo spazio di calma apparente dove osservare tutti gli incroci della nostra vita, le sliding doors che abbiamo sfiorato, il tempo che non ha misura e che rimane sospeso? Forse sì e allora potrebbe essere la perfetta colonna sonora dei nostri sogni. Elettronica dal volto umano che ci accompagna in questo torpore dove “qualsiasi impressione, anche la più insignificante, lascia una traccia inalterabile, che può rivivere.” (ancora Sigmund).

Questo lavoro è il frutto di molteplici esperienze, di tante ore passate a studiare e capire il suono, addomesticare le macchine e convivere con la fredda apatia del mondo digitale. È musica che conforta e in qualche misura cambia la percezione delle cose e i contorni della realtà senza peraltro negarla o subirla. Quando questo avviene è sempre un piccolo miracolo.

Oltre alle sei tracce ufficiali Reverie (disponibile in formato digitale e in cassetta a tiratura limitata) contiene anche due outtakes che in qualche modo completano il discorso e ci consegnano un’opera matura, di respiro internazionale, tra le cose migliori proposte da Perry Frank in questi anni. Perciò chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare…

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