Retromania – Lazy Bones – Les Fleurs du Punk

Luca GarauAscolti, Retromania

Un pc, una scheda audio, una manciata di software gratuiti, tanta passione e oggi nel 2024 c’è la possibilità di sfornare un disco e pubblicarlo sulle piattaforme di distribuzione e streaming. Ma un tempo non era così immediato. Un tempo occorreva trovare uno studio di registrazione, cacciare li sordi e registrare, sperando di fare il più in fretta possibile chè lo studio era a ore non c’erano le possibilità di editing e post produzione di adesso.

E capitava che per registrare si sceglieva uno studio oltre Tirreno, magari a Sabaudia. E allora si doveva prendere la nave, chè le low cost ancora non erano arrivate, affrontare il viaggio con gli strumenti appresso e magari approfittarne per fare qualche data nel continente per riuscire a tornare in pari coi soldi. Tutto questo raccattando contatti e stringendo rapporti senza internet e social, solo con il telefono fisso e la posta ordinaria, senza agenzie di booking, dormendo a casa dell’organizzatore o nel centro sociale, subito dopo il live.

È una storia comune a tanti gruppi e questa in particolare riguarda i , gruppo punk rock di Monastir che tra gli anni 90 e i 2000 ha condiviso la scena del punk italiano con nomi quali Derozer, Pornoriviste e altri. 

Hanno all’attivo tre dischi, il primo, omonimo, uscito per Teenage Lobotomy Records, Luna Park e Radiografia Contemporanea, autoprodotti. Oltre alle uscite discografiche, pezzi dei Lazy Bones sono apparsi in diverse compilation di punk italiano. Una di queste è Flower Punk Rock, del 1995, edita da Mac Guffin Records. Assieme ai nostri compaiono nella tracklist i già citati Derozer, i Senza Benza, Crummy Stuff, I Fichissimi (di Andrea Pomini, “collega” di Rumore”) e altri nomi che fanno tornare a quegli anni. 

In questi giorni in cui la serie Sky sugli 883 sta egemonizzando le reminiscenze di quegli anni, parlare dei Lazy Bones e, per loro tramite, di quella scena, non è solo un’operazione di amarcord, ma intende rivendicare che sebbene meno patinati, più sudati e puzzolenti, ma allo stesso tempo più genuini, gli anni 90 in Italia – e in Sardegna – sono stati anche altro.

Ufficialmente mai sciolti, oltre a continuare a imbracciare saltuariamente gli strumenti, i Lazy Bones hanno continuato a riservarsi qualche sparuta apparizione, come quella di giugno 2023 all’Oliveto Sinergico di San Sperate.