Abbiamo potuto conoscere solo una piccola parte di tutte le attività portate avanti da Giancarlo Palermo e Giorgia Cau durante l’anno appena trascorso, grazie alle video interviste realizzate da Sa Scena nell’ambito della media-partnership con Veni, Vidi, Cognovi, il ciclo di Masterclass portato avanti proprio da questi due ragazzotti che vedete in foto. E siccome le interviste sono state sempre rivolte ai docenti delle Masterclass, abbiamo pensato bene di dedicarne una a loro due per farci raccontare cosa, nei tanti anni che entrambi hanno dedicato alla musica, sono riusciti a mettere in piedi, oltre mare, prima, e nell’isola poi, come lo hanno fatto e come pensano di continuare a farlo.
Ciao ragazzi, bentornati sulle pagine di Sa Scena. Questa volta nella veste di intervistati. Dopo anni durante i quali avete fatto un sacco di cose diverse, proviamo a iniziare dalla fine. Di cosa vi state occupando ora?
Giorgia: Ciao! Sì abbiamo fatto tantissime cose è vero! Dopo tutto il periodo del lockdown avevamo davvero voglia di rimetterci in pista e incontrare tanta gente ai nostri eventi. Proprio in quei lunghissimi mesi di chiusura ci siamo messi a lavorare al progetto di Veni Vidi Cognovi, per partecipare a un bando indetto dal GAL BMG per la creazione di nuovi servizi turistici. Abbiamo pensato che, dopo tanti anni di lavoro fuori dalla Sardegna, potevamo usare l’esperienza maturata per realizzare un progetto culturale nel nostro territorio della Barbagia Mandrolisai.
Ecco, parliamo un po’ dei tanti anni fuori dalla Sardegna. I progetti di Brinca, prima, e di Brincamus poi erano molto interessanti e, soprattutto, “produttivi”. Potete raccontarceli un po’ meglio?
Giancarlo: Subito dopo il diploma mi sono trasferito a Bologna, città viva e poliedrica, dove ho potuto fare alcune delle esperienze più importanti e formative della mia vita. Appena arrivato, ho iniziato a impegnarmi nella passione che mi ha portato fin lì: la musica! All’inizio degli anni 2000 sono diventato prima responsabile culturale del Circolo Sardegna di Bologna e poi presidente fino al 2006, e ho svolto infine il ruolo di Coordinatore Nazionale dei Giovani della F.A.S.I., la Federazione dei Circoli dei Sardi in Italia dal 2011 al 2016. Sempre a Bologna, negli stessi anni ho fondato l’Associazione Che Torni Babele e, in seguito, l’Associazione Brincamus con la quale io e i miei collaboratori abbiamo organizzato tantissimi eventi musicali e culturali e svolto diversi lavori di management sempre in ambito musicale. In collaborazione con la F.A.S.I., tra il 2008 e il 2011, ho ideato e organizzato il Brinc@ Sardinian Music Festival, il Su Sonu Festival nel 2012 e la manifestazione Musica in Circolo nel 2014-2015.
Ecco, parlaci anche di Brincamus degli eventi che ha contribuito a realizzare.
Giancarlo: Brincamus è l’evoluzione del progetto Brinca, di cui sono stato fondatore e presidente, dando per anni un supporto concreto alla promozione e alla diffusione delle nuove correnti musicali prodotte in Sardegna. Il termine Brincamus in lingua sarda significa “saltiamo”. Ed era esattamente questo l’obiettivo del progetto: far ‘saltare’ il mare a gran parte della scena musicale sarda, creando dei ponti fra la Sardegna e il resto del mondo, agevolando l’interazione culturale e mettendone in luce l’originalità. I principali eventi organizzati da Brincamus sono stati i Brinc@ Sardinian Music Festival, che si sono svolti tra il 2008 e il 2011 tra Bologna, Venezia e Berlino, con ospiti quali Piero Marras e i Sikitikis. Nel 2012 si è svolto Su Sonu Festival: 12 band sarde si sono avvicendate sui palchi di numerosi live club italiani e nell’evento finale ha visto come headliner Salmo all’Estragon di Bologna. Nel 2014, ho ideato e organizzato in collaborazione con la F.A.S.I. il progetto Musica in Circolo, che ha visto coinvolti 70 giovani artisti sardi (singoli e gruppi) che si sono esibiti in 90 eventi tra febbraio 2014 e ottobre 2015.
Tanti musicisti tuttora sulla scena hanno suonato fuori dalla Sardegna grazie a voi. Avete qualche aneddoto interessante su quelle esperienze?
Giancarlo: Uno degli eventi non dico divertenti, ma complicati da gestire e particolari, è stato uno dei primi tour fatti fuori dall’Italia con The Misty Morning, che avevano un concerto a Sarajevo. Per arrivare, abbiamo preso un aereo da Milano a Belgrado e poi uno da Belgrado a Sarajevo. Non appena atterrati abbiamo avuto la sorpresa: gli strumenti non erano stati caricati sul nostro aereo, ma erano rimasti a Belgrado. Per salvare la situazione abbiamo dovuto noleggiare in tutta fretta la strumentazione per poter fare il soundcheck al locale. Gli strumenti sono poi arrivati con un altro volo giusto qualche minuto prima dell’inizio del concerto. Con il local promoter siamo andati all’aeroporto, ritirato il tutto e corsi al locale, fatto il cambio strumentazione e solo così la serata è potuta iniziare.
Un altro aneddoto è relativo all’organizzazione del Brinca Festival europeo. Un festival in tour, la cui prima data è stata all’Estragon di Bologna, la seconda al Rivolta di Venezia e poi ci siamo trasferiti tutti a Berlino utilizzando diverse modalità di spostamento: macchina, aereo e treno. In quell’occasione abbiamo toccato con mano la complessità dell’organizzazione di un evento così vasto in zone lontane, e abbiamo imparato a gestire situazioni che richiedono molta elasticità e spirito di squadra.
Esperienze che celavano un bisogno di aiuto a varcare questo benedetto mare che ci separa dal mondo e che rendeva complicato farsi conoscere al di fuori dei confini isolani. Se questa cosa era molto vera 20-30 anni fa, oggi credete che sia ancora così?
Giorgia: Senza dubbio, spostarsi da un’isola resta un’operazione complessa e impegnativa, ma questo ci ha insegnato ad affrontare più agevolmente tutte le difficoltà che questo comporta e a continuare a farlo. È un peccato che da quella esperienza non sia nato qualcosa di stabile, ma è ripetibile, anche in altre forme, e questa è anche la nostra speranza.
Com’è che quelle esperienze poi sono evolute nel progetto Agitòriu? Di cosa si tratta?
Giancarlo: Agitòriu invece è un’agenzia che ha avuto sede prima a Bologna e in seguito nel centro Sardegna. Ha operato nel settore musicale e culturale offrendo i servizi di booking, promozione e management, spaziando dai progetti made in Sardegna ad altri nati in Italia e all’estero. Abbiamo voluto utilizzare quanto appreso nei lunghi anni di impegno con Brinca e Brincamus in un contesto più libero e vasto. Questo ci ha dato modo di organizzare e gestire diversi tour europei con varie band sarde come King Howl ed Elepharmers e italiane come Voodoo Sound Club, fino ad alcune collaborazioni con band estere come i brasiliani Stone House on Fire, arrivando poi fino allo Namm Show di Anheim, in California, con i The Match. Uno degli eventi più importanti è stato il tour dei Goblin di Claudio Simonetti in Sardegna, nel febbraio del 2019. Tra Brincamus e Agitoriu abbiamo collaborato con più di 110 progetti musicali dalla Sardegna e dell’Italia.
E il salto all’esperienza Veni Vidi Cognovi invece?
Giorgia: Dopo le esperienze fatte con Brincamus e Agitoriu e dopo i due anni di pandemia, abbiamo deciso di realizzare un progetto che avevamo già in cantiere e che stava maturando negli ultimi anni. Il nostro desiderio, era quello di organizzare delle esperienze formative guidate da eccellenze nel campo della musica e dell’arte, nell’incantevole cornice del territorio della Barbagia Mandrolisai. Volevamo dare la possibilità a corsisti e docenti di scoprirlo e viverlo insieme. Le suddette attività, unitamente a quelle collaterali (come degustazioni enogastronomiche, cene, visite guidate etc) hanno avuto il ruolo di trasformare la permanenza dei corsisti in un’esperienza immersiva nel cuore della Barbagia Mandrolisai. Veni, Vidi, Cognovi funge quindi da catalizzatore per la valorizzazione del territorio in tutte le sue sfaccettature, col fine di agevolare il flusso turistico interno ed esterno alla Sardegna e limitare il turismo mordi e fuggi.
Noi abbiamo potuto partecipare a tante delle vostre masterclass e un’idea ce la siamo fatta. Si può già dire cosa possiamo aspettarci dalle prossime iniziative di Veni Vidi Cognovi?
Giorgia: Per il futuro l’intento è quello di continuare a coinvolgere le eccellenze sarde e nazionali e iniziare anche ad avere qualche ospite di caratura internazionale. Ma l’apertura non sarà solo geografica: sono previsti infatti laboratori di arte figurativa (disegno, pittura, fumetto), scrittura creativa e anche il coinvolgimento di artisti e personaggi che si stanno affermando tramite le nuove tecnologie e i nuovi social. Continueremo un percorso che possa riprendere lo spirito delle attività già svolte, puntando innanzitutto sul benessere dei partecipanti. Le cose da fare sono tantissime, il nostro entusiasmo è sconfinato, così come la bellezza del territorio in cui operiamo. Per realizzare questa avventura coinvolgeremo tutti coloro che hanno a cuore questo posto meraviglioso e desiderano condividerlo con gli altri. Il nostro obiettivo finale è di creare qui un laboratorio stabile per la musica e per l’arte, in cui nascere, crescere, fiorire e prosperare.
Giancarlo: Vogliamo prima di tutto ringraziare voi e tutti i partecipanti per la fiducia riposta in noi e nelle nostre idee. Nel corso del prossimo ciclo di eventi a cui stiamo lavorando, intendiamo ampliare la varietà di offerta che spazierà dalla musica ad altre forme d’arte e continuare a lavorare sul territorio e poter mettere in rete ancora più realtà e partner. A breve pubblicheremo tutte le news sul nostro sito www.venividicognovi.com e sui nostri social.