Il nuovo disco di Black Solanas è disponibile grazie alla prestigiosa label tedesca ZYX Music, da sempre interessata alle produzioni di fascia dance con particolare attenzione alle derive trance-techno e una passione maniacale per diramazioni esotiche come italo-disco, french-touch e qualsiasi respiro prodotto da Giorgio Moroder. Un catalogo ricco e variegato che si adatta alla perfezione al nuovo progetto di Valentino Murru che per l’occasione sfoggia il moniker di Black Solanas, un appellativo che – come vedremo – nasconde diversi significati oltre alla fascinosa spiaggia del sud Sardegna.
Valentino Murru con questa nuova avventura ci propone un “kaleidoscopic mix of electronica, indie/ambient-pop, psychedelia and dance”, come esplicita il lancio da parte della label, ed è tutto vero, ma persino riduttivo. Naked ci consegna quattro tracce di musica indefinibile, dai contorni sfumati, che riprende e ripropone le tante passioni del suo autore e una innata predisposizione alla componente ritmica. Slave to the rhythm come suggeriva la signora Jones tanti anni fa. D’altronde quello è il suo mestiere e la sua missione come testimonia la lunga militanza con gli Antennah, una delle più interessanti formazioni che la nostra isola abbia conosciuto con un felice ritorno di fiamma in tempi recenti dopo quasi vent’anni di silenzio.
Naked riparte da quella storia e vi aggiunge anni di ascolti, di visioni e di esperienze, si riassapora il gusto di fare musica per il semplice piacere di farlo e di farlo sempre al massimo delle proprie possibilità. Molte cose sono cambiate e adesso lo sguardo è più ubiquo, si disperde tra i rigurgiti della scena elettronica contemporanea e la grande storia della black music, quel grande contenitore di idee e speranze che per comodità chiamiamo blackness. A un ascolto attento affiorano citazioni e rimandi, si ritrova la parte più oscura dei suoni di Bristol, i primi Massive Attack compresi i tormenti del giovane Tricky, la bruma scura e porosa dei Portishead e persino cose più laterali come Underworld e Stereolab. Ma l’elenco sarebbe troppo lungo e non basterebbe la guida telefonica di Atlantide per contenere tutto. Un gran casino insomma, ma sempre sotto controllo. Black Solanas lavora con cura e applica ai suoni le stesse attenzioni che un artigiano mette nelle sue creazioni, si percepisce quanta passione ci sia in queste tracce, quanto sangue sudore e lacrime siano servite per arrivare al risultato finale. Forse le stesse emozioni che provò Valerie Solanas quando attentò alla vita di Andy Warhol o quando ci abbandoniamo all’oscura immensità di un orizzonte di cui non si percepisce la reale dimensione.
Tutto scorre in perfetta sincronia, le voci di Elisa Leanza Mantegna e di Tiziana Martucci si amalgamano molto bene ai ritmi di queste tracce, le macchine fanno il loro sporco lavoro e il deus che le manovra conosce bene i trucchi del mestiere. Talvolta i suoni evocano lontani ricordi, fantasmi e presenze appena abbozzate, altre volte è il mondo reale che chiede la nostra attenzione e ci riporta alla dimensione terrena. Naked non è solo astrazione e furia escapista ma comprende anche le dure lacerazioni dell’esistenza, le contraddizioni di un mondo quanto mai imperfetto. Gaza – la traccia che chiude il lavoro – ci richiama all’ordine, ci ricorda che c’è ancora molto da fare per definirci umani in un crescendo di voci, urla, sospiri e in dissolvenza il ruggito di lontane pantere nere.Naked non va perciò valutato con le consuete unità di misura, è un lavoro il cui peso specifico va oltre la sua reale durata e al suo interno vi si possono scoprire emozioni zippate che hanno bisogno di essere decompresse con cura. Questi brani sono contenitori di alterità e differenze, si respira l’aria buona della convivenza e dell’accettazione dell’altro. Naked potrebbe essere un ottimo analgesico da consumare senza bisogno di prescrizioni. Lo si può assumere nel formato digitale, ma molto meglio nella sua manifestazione fisica in formato CD. Da abbinare alla visione del video che accompagna Hello! Hello! dove svetta la voce di Elisa Leanza Mantegna e fa venire voglia di alzarsi e perdersi in una danza senza fine, magari nella spiaggia di Solanas in una notte senza luna. Black.