Greener Than Your Neighbor Garden - 6am - Guspini - Villacidro - Bandcamp - player - 2020 - Sa Scena Sarda

6 AM – Greener Than Your Neighbour’s Garden

Marco CherchiMusica, Recensioni

“They we're uncool before being uncool was cool” recita uno dei commenti sotto il video youtube di Undone – The Sweater song dei Weezer.

Attenzione, quindi, a sminuire, con fare da divoratori di qualsivoglia genere musicale, l'uscita di un EP di power-pop nel 2020, perché vi trovereste sorpresi a scoprire che Ondarock ha deciso, non meno di un anno fa, di spostare Il Blue Album dei Weezer dalla sezione “recensioni” a quella “pietre miliari”. Un fregio doveroso, dato che si chiudeva un'epoca dopo i Nirvana, con un moto adolescenziale che forgiava una nuova generazione di “teens”, meno paranoico-ossessivi, più scanzonati e vestiti (se possibile) anche peggio. E quel sound, che gongolava tra riff distorti e coretti più alti di un'ottava, ne fu la più azzeccata rappresentazione in musica.

Per reggere il parallelismo, 25 anni dopo, mancherebbe quel funzionare come scivolo tra due generazioni e tante altre cose, ma c'è comunque, nei Greener Than Your Neighbor's Garden, quel suonare qualcosa che il “mercato” non richiede affatto, solo per il gusto di farlo. Si, perché da 4 kids appena ventenni cresciuti nella cantera campidanese, ci si aspetterebbe un'antologia trap in un letto di autotune, non certo di presentarsi con una cover dei meno noti Tigers Jaw per poi, da lì a poco, esordire in sala di registrazione.

L'anima del progetto, che all'anagrafe risponde ai nomi di Leonardo Manca, Niccolò Podda, Lorenzo Serci e Andrea Sanna, è un connubio tra punk-rock 90 che scorre su melodie popeggianti e un indie di scuola americana, quello più avvezzo a suggestioni emo.

Il sound prende più dichiaratamente ispirazione da band di casa Run For Cover Records, senza nascondere ammiccamenti proprio allo stile Weezer richiamato, volenti o nolenti, anche nella timbrica vocale di Leonardo Manca, corposa e distinguibile. A livello compositivo, l'irriverenza del genere lascia spazio alla malinconia dei testi, in netto contrasto con le linee melodiche, dinamiche ma mai troppo veloci e chiuse da ritornelli che suonano scanzonati e orecchiabili.

Per rimanere fedeli al gergo high school si potrebbe dire che “c'è ancora lavoro da fare” per trovare il proprio marchio di fabbrica, soprattutto a livello stilistico e compositivo, perché – se di power-pop si tratta – non possono mancare i singoli di 4 accordi che entrano sotto pelle al primo ascolto. E, in questi termini, Jenga e Cypress Lines, rappresentano il giusto percorso da seguire.

A fare il resto, è un mix di pochi altri elementi storicamente di successo: la montatura spessa degli occhiali da vista, le chitarre allacciate al mento alla maniera dei primi Arctic Monkeys e un'iconografia nerd talmente in ritardo coi tempi da sembrare quasi insospettabilmente tornata di moda.

I Greener Than Your Neighbor's Garden sono esattamente quello che si riesce a vedere al primo sguardo, senza filtri né didascalie e, 6 AM è il loro manifesto alla semplicità, una polaroid a colori nitidi di un'adolescenza in purezza.

spotify icon
Ascolta dei Greener than Your Neighbor's Garden su Spotify