Recensione di Giulia Figus
012 è il terzo lavoro di Claudio PRC pubblicato per l’etichetta TGP. Il disco è composto da sette tracce e rispetto ai lavori precedenti risulta essere meno cupo e più curato a livello sonoro.
L’acqua come elemento cardine
L’elemento che caratterizza l’intero disco è l’acqua.
Infatti durante l’ascolto possiamo cogliere alcune registrazioni perfettamente inserite nelle composizioni come per esempio nella terza traccia Mystic Garden possiamo sentire il tintinnio dell’acqua registrata e campionata dall’artista.
Ascoltando con pazienza e curiosità arriviamo alla penultima traccia dove sentiamo il fruscìo costante della pioggia.
Il viaggio si conclude poi nell’ultima traccia intitolata “The Water” che va a soddisfare appieno il messaggio che l’artista vuole darci.
Quello che sentiamo è un ascolto strutturato su due livelli:
- Il primo è un sostrato ritmico solido; una pulsazione costante ma non prepotente che ci ricorda il suono di una goccia che cade ripetutamente (per l’appunto).
- Il secondo è fatto di eco e riverberi che aprono il suono e ci portano in una dimensione più alta fortemente coinvolgente che ci trasporta in un viaggio introspettivo molto intimo.

Un disco originale e unico
Ad ogni modo perché l’acqua?
La musica si esprime attraverso il suono e ognuno di essi ha un forte richiamo nella nostra mente.
È interessante notare come la musica rifletta una ricerca di sé stesso e lo faccia usando la metafora dell’acqua.
Il forte richiamo all’isola (l’autore è sardo ma vive Berlino) è evidente infatti l’acqua è attorno a lui come lo è la musica e ciò che ne rappresenta.
Ascoltare questo disco ci porta a fare un viaggio dentro noi stessi facendoci affrontare le paure più profonde rendendole più piacevoli.
La forte carica empatica che ne scaturisce ci porta a vivere forti flussi emozionali che ci guidano verso esperienze intime mai provate prima.
L’originalità di questa musica è davvero unica proprio perché riusciamo a cogliere ciò che l’artista vuole trasmetterci dalla prima all’ultima nota.
È un ascolto a occhi chiusi immersi completamente nel suono e nello spirito.