Recensione di Luigi Saba
Dopo tante attese, con l’album “Vol. 1” fanno il loro debutto nella scena discografica i sardi Riptiders. La band, composta da Marco Serra (Voce), Thomas Gordon (Basso), Andrea Brandano (Tastiere), Fabio Casula (Percussioni), Antonio Leone (Batteria), nasce nel 2012 proprio a Tempio Pausania
Da lì in poi, con costanza e grande impegno, ha sostenuto un percorso sempre in crescendo, esibendosi nei principali club festival sardi, tra cui Sardinia Reggae Festival e Seleni Summer Splash, partecipando a numerose rassegne musicali nell’isola.
Inoltre nel 2015, ha avuto l’onore di partecipare ad un’iniziativa di Telethon, prendendo così parte alla tappa cagliaritana della maratona a scopo benefico.
Istantenee dei tempi attuali
L’album Vol.1, uscito proprio il 15 maggio 2018, accompagnato dall’ultimo singolo e videoclip Immobile, terzo singolo dopo Fall and Rise e Non ho la maschera, è stato realizzato grazie ad un’impegnativa e riuscita campagna di crowdfunding su Music Raiser.
Oltre ad essere un disco connotato da sonorità prettamente reggae, si fa notare per la sua originalità e creatività nell’esprimere concetti che appartengono intimamente alla band e che sono stati descritti dal cantante nei sei brani in italiano e due in inglese, che formano l’album insieme alla dub version realizzata dallo stesso produttore Antonio ‘PapaN’tò’ Leardi.
Marco Serra, voce e autore, lo descrive come
“un’istantanea dei tempi che viviamo, immersi in una società che sembra muoversi vorticosamente, ma che in realtà, probabilmente è più ferma che mai e che ci fa stare in apprensione e sentire inadeguati. A questi sentimenti fa da contraltare il rifugio nell’intimo e il cercare di migliorare con le nostre stesse mani ciò che ci circonda, a patto di riuscire a trovare il coraggio di farlo”.
L’opera dei Riptiders è disponibile su tutte le piattaforme digitali, mentre il cd può essere acquistato direttamente acquistato durante le esibizioni della band.