Recensione di Davide Buda
Kabaddu, all’anagrafe Stefano Simula, classe ‘81, lo scorso dicembre ha pubblicato uno tra i lavori più affascinanti del panorama rap sardo underground. Vita, sviluppato tra la Sardegna e l’Inghilterra, in collaborazione con il produttore Scara, è un album omogeneo ben rappresentato dai brani Sempre Lei e To All My Family, perle del genere per tematiche, tecniche e flow utilizzati. Il disco è studiato in ogni sua forma, ben strutturato, mai banale e accompagna l’ascoltatore con atmosfere neo-soul calde e genuine per venticinque minuti. Su sette tracce due feat possono ritenersi più che sufficienti e – in questo caso – azzeccati: gli ottimi Daniel Dela Crew e niXo ben si amalgamano allo stile di Simula con barre interessanti e di gran levatura.
Quello di Kabaddu è un rap alternativo alla moda del momento, colto e radicato nella cultura Hip-Hop, in grado di risvegliare immagini vivide e facilmente percepibili dall’ascoltatore. Vita è il presente che guarda al futuro rispettando il passato.