Everything in Its Right Place verrebbe da dire, e gli Ugly Sounds con Never Say I’m Doomed hanno messo tutto al posto giusto: chitarroni vox con la paletta a punta, testate e casse Fender con il riverbero a molla fin troppo evidente, velocità e nessun altro fronzolo. Con questa semplice ricetta Paolo Bonino, Alessandro Ladu e Fabrizio Fiori sono ancora oggi capaci di sfornare del buon garage d’annata come se il tempo non fosse passato. Per noi e tantomeno per loro.
Il disco, pubblicato in digitale e in vinile per la portoghese Groovie Records, si compone di undici pezzi che si rincorrono in tornanti convulsi e lisergici. “Delinquenti archeologi sonori”, dicono di se stessi nel loro bandcamp. Ma se è vero che non c’è traccia alcuna di contaminazione, non si riscontrano nemmeno velleità di rigida ortodossia. Forse l’aver interiorizzato così tanto uno stile fa sì che diventi naturale, quasi fisiologico, esprimersi in quel modo. Non a caso la voce di Bonino, l’elemento più caratterizzante del sound del disco, fa immediatamente ripercorrere all’ascoltatore una buona parte dell’epopea del garage isolano.