Esistono più o meno dal 2009 e rappresentano il lato più violento, anarchico e iconoclasta del rock isolano. Indefinibili per natura il loro sound rappresenta una miscela esplosiva di punk, garage, hardcore e cialtroneria post di varia natura.
Tutto ruota intorno ad Andrea Pilleri (proprio quello di Potente Records di Cagliari che a febbraio 2022 ha festeggiato il primo compleanno di attività a cui facciamo i nostri auguri) e Claudio Zucca a cui si sono affiancati nel tempo Roberto Fulghesu, Nicola Erdas, Marcello Pisanu e Damiano Fanti, tutta gente che ha suonato con Rippers, Love Boat, Plasma Expander, Golfclvb e King Howl con una pesante eredità elettrica, noise, improrock e un approccio sempre ultraterreno e ipercinetico, velocità, rumore bianco, provocazione e dissacrante ironia.
Le loro composizioni durano il tanto che basta e non è contemplata la possibilità di assoli, suite, contrappunti o partiture ben definite. Hanno lasciato poche tracce discografiche ma molto significative: consiglio ai neofiti il LP Taste of Zimbabwe del 2011 e il CD Happy Charlie del 2012 entrambi editi dalla label americana Slovenly che sarebbe una sorta di fortino inespugnabile di rock altro e punk fuorimargine. Nella loro storia hanno suonato spesso fuori dall’isola e pare siano stati avvistati anche nella vecchia Europa e persino in estremo oriente (Cina, Giappone, Corea del Sud) anche se il loro sogno è sempre stato quello di suonare nella Corea del Nord.
La traccia che preferisco del loro repertorio è Death to Brunetta, un minuto e sei secondi di violentissimo rock marcio e riflessioni sul potere, sull’autorità e sul rapporto massa-classe dominante che tanto sarebbe piaciuta al povero Gramsci. Purtroppo da qualche tempo Thee Oops sono scomparsi dalla scena mentre il simpatico Brunetta è ancora tra noi. Così va il mondo…