The Uninvited – Mach Four

Claudio LoiRetromania

Se si dovesse fare una classifica dei migliori titoli di dischi rock in Sardegna credo che sarebbe tra i primi posti. Strano e straniante gioco di parole che mette insieme la miglior tradizione del garage rock (solo per semplificare) e l’appartenenza alla terra dei nuraghi.

Sembra impossibile riuscire a far stare insieme due culture così lontane e diverse eppure alla fine i conti tornano. D’altronde in Sardegna non manca il mare e il surf è comunque cosa nostra e allora ben venga una spruzzata di agropastoralismo e di cultura nuragica a geolocalizzare un suono così lontano e così vicino.

erano tipi tosti e maledettamente in tiro. Un sound grezzo, elettrico, dinamico ma anche fuori registro e pieno di ironia, di voglia di scardinare sistemi e convenzioni.

Nuragic Surfari! uscì nel lontano 1997 per la For Monsters Records di Roberto Vallebona una label che è sempre stata il punto di riferimento della scena garage punk, rockabilly, surf music e altre varianti rockettare e un catalogo davvero interessante (che include tra l’altro anche Surfin’ And Trashin’ primo album dei nostri pubblicato nel 1995).

Ai tempi del Surfari la formazione comprendeva Piergiorgio e Alessandro Rizzu, una sezione ritmica composta da Andrea Lai al basso e Luca Masala ai tamburi e l’apporto di Massimo Loriga sia come musicista che come arrangiatore.

19 brani veloci e tirati come nella migliore tradizione surf e alcune spruzzate di traditional mood grazie agli inserimenti di un coro a tenore, delle launeddas di Andrea Pinna e Franco Cossa e suoni e sapori della Sardegna più autentica: mare, vento, vermentino e la giusta dose di bottarga (il condimento più rock che esista al mondo).

Questo disco rimane un punto fermo nella storia del rock nostrano con quel giusto mix di spregiudicata arroganza rock e il rimando alla mitologia nuragica a fare da contrappeso.

Nel mondo globale ci sta anche questa allucinata visione del mondo.