The Shakin’ Apes

RedazioneMusica, Recensioni

Recensione di Davide Caboni

La sensazione quando premi il tasto play è che qualche strano marchingegno ti abbia riportato indietro nel tempo. Di colpo ti trovi circondato da pettinature a banana e dagli immancabili juke box dei locali in stile “Happy Days” esce fuori tanto di quel rock and roll che al solo pensiero le ginocchia si piegano e il tuo fondoschiena si muove quasi come volessi muovere un invisibile hula hop al ritmo di quel basso e quella batteria…

Poi in realtà aprendo gli occhi ti trovi di fronte ad un EP di prossima uscits , nell’attuale esimo 2018 in cui i The Shakin Apes, raccontano, tra rockabilly e rock and roll appunto, le vicissitudini amorose e con alterne fortune di un gorilla dalla feroce turbolenza sessuale, che al sottoscritto (ma solo per connivenza di specie animale in questione) fa venire in mente la bellissima canzone di Fabrizio de André, “Il Gorilla”.

the shakin' apes - 3019 - sa scena sarda

Le peripezie amorose di Marty

Torniamo sulla terra, per un attimo dimentichiamo i miei vaneggi e ritorniamo a parlare di un disco che si compone di 6 tracce ed è semplicemente rock and roll, divertente e ritmato, con tutte le carte in regola per accompagnarvi nei vostri lunghi spostamenti in macchina tenendo ben schiacciato il pedale della vostra “pink Cadillac” anche se in realtà è una normalissima Fiat Punto grigia!!!!

Come detto nel disco si narra la storia di Marty, un allegro gorilla che si innamora della sua bella e con lei intraprende una storia d’amore con tutti gli sbalzi d’umore propri della specie umana fino alla fine del rapporto (e questo è uno spoiler sul finale del disco) in cui single e deluso il povero Marty tornerà a bere e fumare con i suoi amici.

Musicalmente il disco ha poche soste e pochi momenti per tirare il fiato perché il rock and roll, che è anima e cuore del disco, è veramente trascinante e pur senza conoscere le canzoni a memoria ti fa muovere la testa in maniera quasi inconsapevole, un basso ed una batteria incalzanti su quelli intermezzi di chitarra che accompagnano il cantato con una voce veramente apprezzabile che rende il disco leggero e veramente godibile.

Rock and Roll rules the globe!

Raccontare un disco rock and roll, traccia per traccia, sarebbe alquanto sciocco. I testi allegati a volte fanno sorridere (nel dramma amoroso di Marty), ma come ha detto qualcuno molto piú famoso di me, che scrivo in questa strana mattina, “è solo rock and roll” e noi così lo prendiamo e lo ascoltiamo, per quello che sentiamo e per il ritmo positivo che da a questa giornata.

Bello, semplice e molto divertente, un EP che colpisce dritto al centro del bersaglio. Un applauso ai “” per questo piacevole lavoro. Ora come dico per tutte le band di cui scrivo aspetto la prova massima, ovvero vederli su un palco con un pubblico di pinup che saltella nel pubblico.

Fino a quando Fonzie non entrerà nel locale con il suo storico “Heyyyyy!!!!