13 agosto 2024.
Pietrina Mastrone avrebbe festeggiato il suo compleanno: 58 anni vissuti sempre sul filo di una tensione umana difficile da governare. Mi piace pensare e immaginare questa ricorrenza piena di serenità e ritrovata voglia di vivere, lontano dai fantasmi del passato, da dipendenze che logorano. Una donna che finalmente vive in pace con una società che non gradisce la compagnia di chi non riesce a essere all’altezza delle convenzioni, un corpo estraneo in un sistema sociale poco disponibile nei confronti di chi affronta la propria esistenza in modo laterale e poco accondiscendente. Ma così non è stato, perché la protagonista, suo malgrado, ha concluso il suo passaggio terreno in modo drammatico. Una vicenda talmente straziante che diventa persino difficile pensarla e raccontarla.
12 ottobre 2007.
Pietrina lascia un bar del centro di Oliena con la testa piena di pensieri che non possiamo che immaginare e si avvia verso un destino che purtroppo conosciamo fin troppo bene. Da quel momento se ne perdono le tracce, fino alla sera del 27 ottobre, quando una telefonata anonima avvisa di un corpo dentro un pozzo. Il pozzo di Manasuddas, un buco nero dal quale emerge il non solo il suo corpo, ma anche un secondo. Un altro sfortunato attore di questa tragica commedia umana: Tiziano Cocco, camionista di 22 anni di Samassi scomparso da qualche giorno che diventa compagno involontario di Pietrina in quella voragine che è stata la loro ultima casa. Due anime che hanno condiviso un tragico destino e si sono ritrovate nel loro ultimo viaggio.
Di questa triste storia rimangono gli atti processuali, le testimonianze di amici e conoscenti, i freddi verbali dei Carabinieri, gli articoli della stampa locale che hanno raccontato nei minimi dettagli lo svolgimento dei fatti. Poi il silenzio che avvolge tutto e tutto cancella, il mondo va avanti e non si può permettere soste non previste. Rimangono i ricordi di chi ha conosciuto Pietrina e Tiziano e le tante ipotesi sulla loro vita, da questo momento solo immaginata come un sogno.
13 agosto 2024.
Esce The Bad Times Are Gone a nome The Golden Birdies con la speciale partecipazione di Pall Jenkins del Black Heart Procession. Mauro Vacca (Vanvera) era da anni che girava intorno a questo brano, sempre indeciso sulla forma definitiva, sui suoni, sulla voce, forse anche frenato da una storia molto difficile da governare. Poi le cose accadono quando meno te lo aspetti. Un contatto sulla rete preso quasi per gioco con Pall Jenkins, “che… figurati se mi considera, avrà altre cose da fare più importanti”, come dichiarato dallo stesso autore. E invece Pall risponde, è disponibile, gli piace il progetto, registra la traccia vocale e la spedisce con destinazione Paese d’ombre nelle mani di Mauro Vacca che a questo punto non può più tergiversare. Sarà proprio il compleanno virtuale di Pietrina Mastrone a battezzare l’uscita di questo brano. In un mondo imperfetto, talvolta malvagio e poco raccomandabile succedono anche questi miracoli e Mauro Vacca confeziona un brano che va oltre i pochi minuti di durata. Dentro questi suoni ci sono le vibrazioni che arrivano da chi queste storie le conosce bene: Nick Cave, Leonard Cohen, Johnny Cash, troppi per essere solo elencati tra i quali spiccano i Black Heart Procession veri maestri nel raccontare i lati più oscuri dell’umanità e Pall Jenkins che di questa filosofia è maestro indiscusso
E come per magia anche la copertina del brano è opera di un grande artista che ha accettato di far parte di questa storia. James Johnston ha messo a disposizione una sua opera dal titolo emblematico: As the Crow Flies e tutto si incastra alla perfezione.
Ed è giusto anche citare gli altri protagonisti coinvolti da Vanvera. Lilith-Rita Oberti che legge le parole di Pietrina, Roberto Gioffrè al basso, Giacomo Salis con la sua batteria, WAS e Roberta Etzi per le voci, Massimo Mocci alla fisarmonica.
Una storia di morte e redenzione, sofferenze e sfortuna che la musica aiuta a elaborare laddove le parole non bastano più. La speranza è che questo brano arrivi alle orecchie di Tiziano e di Pietrina Mastrone che non ha mai avuto una seconda occasione e forse neanche una prima.