I tardigradi sono minuscoli invertebrati con incredibili capacità di sopravvivenza anche in condizioni estreme. Attitudine di resistenza e adattamento che piace tanto agli scienziati quanto agli Ahead/Astern. Forse per le stesse ragioni.
“This music is intended to be listened at high volumes” è la frase che introduce l’ascolto del disco su Bandcamp. Tardigrades si muove nel solco avviato dai primissimi Minuteman, tracciato dagli ultimi Black Flag e chiuso magistralmente dai Big Black prima, e ovviamente dai Fugazi poi. I ragazzi pescano a piene mani dal grande calderone del post-hardcore, convogliatore delle menti più creative del primo lustro degli 80 frenate da certe direttive integraliste dei kids. Anche gli Ahead/Astern sembrano volersi affrancare dalle rigidità del math rock con ritmiche precise ma spiazzanti, bassi acidi e ossessivi – Mike Watt docet – e voci distanti che rievocano l’Albini degli esordi. Un tenace elogio alla potenza della sorpresa: disorientare per colpire a tradimento, ora con piccoli buffetti ora con violenza inaudita.
Inadeguatezza, alienazione, fuga dalla realtà, dalla famiglia e dall’omologazione: guerre infinite e velleità di riscatto dove l’odio si fa detonatore e combustibile. “We’re not the-dead-weight we’ll preserve our time”. Appunto.