Abbiamo intervistato amministratori locali e associazioni, chi produce dischi e chi organizza eventi, chi vende vinili e chi trasmette in radio, chi dirige bande musicali e chi scuole civiche e, tra le penne, chi pubblica fanzine e chi mette tutto in un libro. Questa volta è il turno di un giornalista sardo che, de jure e de facto, inseriamo nella nostra scena pur scrivendo su riviste che non hanno il territorio come confine ma il genere. Una chiacchierata contrastante, in perfetto equilibrio tra la forza di un movimento sonoro che ha retto la prova del tempo e la constatazione di una scena metal che in Sardegna non c’è (più). Ma che potrebbe (ri)nascere se… Buona lettura.