T. Scorsese e G. Denaci – Covo Club Special

Alessio FrauMusica, Recensioni

L’ascolto di un pezzo o di un disco è sempre un atto inserito in una concreta situazione. Non esiste e non può esistere un approccio neutrale alla musica, e questo risulta essere condizionato, tra le altre cose, dal proprio vissuto, dalla fase della vita che si sta attraversando. Se questo è vero, allora è forse necessario liberarsi dalla pretesa di neutralità e cercare di raccontare il proprio ascolto, senza nessuna pretesa di verità. 

Ogni trasferimento in un altro luogo implica anche la ricerca di un nuovo equilibrio. Nel cercare di coniugare sport, scrittura, studio e lezioni, il death metal sembrava una scelta adatta. Tuttavia, nelle persone incasinate, tanto la routine quanto la sua rottura, sono necessarie alla conservazione di un equilibrio mentale e di una produttività decente. L’ascolto di Covo Club Special  di T. Scorsese e ha rappresentato esattamente questa rottura. La prima traccia, intitolata, Radio sembra essere la porta d’ingresso che conduce a un classico percorso hip-hop e rap, pur se con uno stile che subito colpisce per personalità e indifferenza nei riguardi dei canoni attuali del genere. Già la seconda traccia, Anni di Piombo, lascia esterrefatti. I suoni ripetitivi e cupi, il coro che a un certo punto si solleva, danno l’idea di un periodo, come quello degli anni di piombo, in cui il sacro e il profano si mescolano senza soluzione di continuità.

Non siamo di fronte a un semplice lavoro old school o a dei giovanissimi talenti intenzionati a reinterpretare il genere, ma a un’opera capace di spaziare tra generi diversi e generare un linguaggio originale, diretta espressione di una personalità collettiva che sta al mondo consapevolmente. L’album alterna tracce aderenti al canone rap e incursioni di pezzi strumentali capaci di conferire profondità e autoriflessività al lavoro. Le rotture, pur rimanendo tali, si inseriscono in un continuum, il cui filo conduttore è un grido appassionato che, componendo elementi eterogenei espressione di identità per anni sommerse e in via di incubazione, si esprime in modalità inedite. Covo Club Special, prodotto da e G. Denaci, è un lavoro che si avvale di molte collaborazioni. I nomi sono quelli di John Beluga, J. Bickle, Bruce Beltran, Paolo Ticca e, in veste di artista grafico, di Stefano Cirina (blk69cncr). Forse non è un album con forme canoniche e compiute, ma sprigiona una straordinaria ricchezza espressiva, che va in mille direzioni, pur coagulandosi attorno alla volontà di emergere, parlare, dare forma a un mondo finora rimasto estraneo e ostile.

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