- Sun Ra Arkestra – Live in Sant’Anna Arresi – Ai Confini tra Sardegna e Jazz IV Edizione.
Sun Ra è stato un gigante del jazz, uno di quei musicisti che ha scritto la storia di questa musica. Uno dei tanti che abbiamo avuto la fortuna di vedere nei tanti festival jazz dell’isola in una storia che ormai ha superato gli anta. Adesso sembra quasi scontato che tutto questo sia avvenuto ma chi ha vissuto le prime edizioni dei vari festival sa bene che non è così.
Negli anni Ottanta non era per niente facile riuscire a far confluire in questa isola così lontana dai flussi culturali del mondo musicisti che già allora erano miti viventi e icone quasi inarrivabili. Invece il miracolo è avvenuto e lentamente la Sardegna è diventata l’isola del jazz, un luogo in cui suonare è diventato naturale e che più o meno tutti hanno avuto voglia di visitare anche grazie a queste proposte.
La storia dei nostri festival è cosa nota e non starò qui a ripetere le solite parole che ormai conosciamo bene. Ma credo sia doveroso e giusto ricordare Basilio Sulis adesso che non c’è più ma che ci ha lasciato una delle più incredibili vicende culturali di questa terra. Quest’anno il suo festival è arrivato alla XXXVI edizione: 36 anni vissuti pericolosamente ma sempre con una personalità riconoscibile e un coraggio difficile da comprendere se non si conoscono bene le logiche della divulgazione culturale e tutto il casino che comporta organizzare concerti, reperire i fondi, convincere gli scettici, sfidare l’enigmistica burocratica, i tempi mai certi degli accrediti, gli imprevisti che sono sempre in agguato (leggi pandemia).
Basilio ha governato questi mari così turbolenti con piglio da marinaio esperto e scafato, ha diviso gli animi, ha regalato gioie e soddisfazioni ma anche (è inevitabile) dispiaceri e mugugni. Non ha mai fatto sconti e ha portato su quel palco i musicisti che lui ha sempre ritenuto idonei a rappresentare un’idea di musica coraggiosa e ultramoderna con quel mix così difficile da spiegare fatto di tecnica, poesia, ricerca, politica e umana partecipazione.
Il festival di Sant’Anna Arresi ha sempre stupito, è sempre riuscito a proporre avvenimenti insoliti e fuori dal grande calderone della musica che deve piacere a tutti i costi. Sono arrivati big quando erano al massimo della loro carriera (Sun Ra appunto ma anche Petrucciani e Metheny solo per fare alcuni nomi a caso) e in quel lembo di terra hanno trovato nuovi stimoli e panorami che lasciano senza fiato. Abbiamo visto perfetti sconosciuti che poi hanno dimostrato tutto il loro valore così come le insidie degli sperimentatori più radicali ancora pronti a sfidare il mondo con la loro instabile anarchia.
Non è mai mancata la Sardegna con le sue menti migliori e con quella tradizione che è stata rispettata ma anche demolita e ricostruita. E negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di intercettare artisti che stanno andando sempre oltre il limite del conosciuto: elettronica, black culture, punk, noise e infinite varianti che sono alla base di un prodotto artistico degno di questo nome. Il festival proseguirà, avrà la sua personalità e ci regalerà ancora tante emozioni. Ne sono sicuro. L’importante è non dimenticare da dove si è partiti e il resto sarà una logica conseguenza.