Karel Music Expo - Stuart Braithwaite - Fabrik - Daniele Fadda 9 novembre 2019

Stuart Braithwaite

Simone La CroceLive report

Anteprima del Karel Music Expò, al , con il chitarrista dei Mogwai e, in apertura,

Di , foto di

Il rammarico per la defezione dello scorso anno era ancora vivo quando è stato annunciato per l’edizione del 2019 del Karel Music Expò. Gli auspici verso uno dei chitarristi più influenti, e non solo per il post rock, degli ultimi vent’anni non erano certo da meno. Nonostante l’attesa il Fabrik non ha registrato il pienone: i fan sono arrivati alla spicciolata, disorientati e in ritardo, senza sapere bene cosa aspettarsi davvero.

Karel Music Expo - Perry Frank - Stuart Brathwaite - Fabrik - Daniele Fadda 2019
Perry Frank – Foto di Daniele Fadda

Ad attenderli, con basco e calze a strisce colorate, hanno trovato Perry Frank, poliedrico musicista ambient sulcitano. Sul palco un tappeto di effetti sui quali si muoveva lentamente e con grande sicurezza, e dalle casse suoni dilatati a delineare soundscape avvolgenti e scenari distanti. Le sue stratificazioni sonore sembravano mal coniugarsi con l’atmosfera metallica del locale, ma lui, noncurante di ciò e completamente immerso nella sua musica, ha comunque offerto a un pubblico assorto una bella parentesi sonora fino all’attrazione principale della serata.

Karel Music Expo - Stuart Braithwaite - Fabrik - Daniele Fadda 9 novembre 2019
Stuart Braithwaite – Foto di Daniele Fadda

Braithwaite, come un esordiente qualsiasi, accompagnato unicamente dalla sua Jazzmaster, ha preso posto sullo sgabello; ai suoi piedi nessun pedale, niente. È quando ha iniziato a suonare che ha reso evidenti le sue vere intenzioni: spogliarsi di tutte le sovrastrutture che hanno portato il suo gruppo a scrivere alcune della pagine più belle del dopo grunge, con chitarra pulita, accordi semplici e pezzi essenziali. Compito non facile, visto che è proprio grazie al lavoro fatto sul suono – da lui in particolare – e su come questo potesse farsi veicolo emozionale, che i lavori più grandiosi dei Mogwai hanno fatto presa su un pubblico spaesato e orfano dell’abbraccio seducente e narcotico degli anni novanta.

Karel Music Expo - Stuart Braithwaite - Fabrik - Daniele Fadda 9 novembre 2019
Stuart Braithwaite – Foto di Daniele Fadda

Con riverenza ha provato a riprendere quelle canzoni per ricondurle là dove erano nate, alla loro essenza primaria. Nessun feedback, poche digressioni, giusto qualche arpeggio e tanta calma serafica, con l’atteggiamento remissivo di chi sa di esporsi a qualcosa che non è pienamente nelle sue corde. Ma quell’attitudine, i suoi tanti emozionati “Grazie mille” alla fine di ogni pezzo, la voce incerta di chi non è avvezzo al canto mostravano sincerità. Niente di diverso da quello che è parso voler sempre comunicare. E la sua onestà in alcuni casi, come da copione, ha pagato, con esecuzioni sofferte e suggestive, specie sui vecchi brani dei Mogwai. Ma prosciugare molti di quei pezzi si è rivelato oggettivamente arduo, anche per lui.

Il concerto è volato via in poco più di un’ora, tra vecchi brani della band scozzese, qualche cover e alcuni inediti. Tutto molto rapido e indolore. A qualcuno in sala è restato l’amaro in bocca, ma anche la sensazione di aver assistito a un’esibizione sentita, schietta e autentica, cosa sempre molto rara.

Karel Music Expo - Stuart Braithwaite - Fabrik - Daniele Fadda 9 novembre 2019
Stuart Braithwaite – Foto di Daniele Fadda

Il Karel Music Expò apre comunque dignitosamente i battenti e rimanda tutti al weekend clou della manifestazione, con un cartellone tra i migliori degli ultimi anni, che vedrà avvicendarsi, tra i tanti e vari artisti coinvolti, nomi di spessore come Julie’s Haircut, C’mon Tigre e The Winstons.