Classe ‘88, Claudio Melis inizia a suonare giovanissimo e a 22 anni si trasferisce a Berlino per studiare il sassofono. Qui inizia a esibirsi e a collaborare con il teatro come compositore e performer. Quindi avvia un suo progetto solista e nell’aprile del 2021 pubblica il suo primo singolo “Occhiali da vista“, che fa da apripista all’EP “Stanza con Viste“.
Un lato del disco contiene tre brani originali eseguiti da una band al completo, con fisarmonica, percussioni, basso, sax, chitarra. Sul secondo lato, gli stessi tre brani vengono riproposti in versione voce e chitarra, da “cameretta”, come li ha definiti l’autore.
“Vengo da un background di musica acustica, in cui gli strumenti vengono usati per e con le loro possibilità e i loro limiti. A volte si sentono cose molto “elaborate”, poi si va in concerti un po’ intimi e la magia quasi sfuma, perché non si sente la vibrazione degli strumenti. La musica acustica riempie lo spazio in un modo diverso, ti fa venire i brividi, e ho l’impressione che spesso questo elemento venga a mancare. Vorrei mostrare questo aspetto, perché le mie canzoni nascono solo da una chitarra e dalla voce, c’è una nudità nella musica espressa in questo modo e anche se filtrata dai vostri auricolari, voglio provare a trasmettere l’idea di questa atmosfera acustica”.
Claudio Melis è anche poeta, le sue canzoni nascono da componimenti nati su carta e solo dopo sono state musicate con la chitarra, cosa che richiede uno sforzo compositivo ulteriore e non da poco. Alla base di tutto c’è l’idea di rendere i brani “completi” già solamente con uno strumento e la voce, e gli sforzi fatti sulle parti di chitarra e sui testi sono notevoli, con uno sguardo attento alla narrazione e alla “scenografia”, nella quale oggetti e punti di osservazione si rendono protagonisti delle sue storie. Da cui il titolo stesso dell’EP. Non è un caso se pesca a piene mani tanto dagli chansonnier francofoni (vedi Brassens e Breil) quanto dalla scuola cantautoriale italiana più “colta”.
Il disco, pubblicato l‘8 ottobre sulle principali piattaforme digitali, vede la partecipazione di altri due artisti sardi: Uele Carboni al basso e Endy I.N. Pusceddu alle percussioni.