È online da un pugno di settimane “Sons of Barabba” dei baroniesi Mano de Mono, quartetto dedito a uno stoner potente e corrosivo.
Sebbene sia la prima uscita sul web, il video non è da considerarsi come il primo singolo del gruppo in quanto nasce come opzione alternativa a un evento che, causa covid, non si è potuto tenere nello stesso posto delle riprese effettuate, ossia Capo Comino.
La sabbia della frazione siniscolese doveva ospitare un live con diverse band (una sorta di “dune sessions”, dati i sedimenti sabbiosi che caratterizzano quei tratti di costa). Ma i nostri, utilizzando le risorse già messe in campo (service, gruppi elettrogeni, addetti alla fotografia e alle videoriprese), hanno tenuto la base del progetto trasformando l’idea originaria in un live video senza pubblico.
Sons of Barabba, come spiegano Athos, Fede, Keko e Marco, “è un brano che parla di libera scelta, con un testo basato sulla rottura degli schemi precostituiti“.
Le influenze etiche ed estetiche sono chiare, ad iniziare dal monicker preso 50/50 dall’omonimo brano dei seminali Corrosion of Conformity e dal racconto Monkey’s Paw di William Wymark Jacobs.