siki - sikitikis - senza casco - bianca dischi - 2018

Senza casco – Siki

Daniele MeiMusica, Recensioni

Se c’è una cosa che è stata fatta davvero bene con questo EP è sicuramente la strategia per l’uscita.

Farlo all’ombra del roboante lancio -nello stesso giorno- di Playlist di Salmo è qualcosa di geniale. Tenere nascosta questa “cosa” che rischia di smosciare definitivamente il nome della band che più di tutte ha fatto ballare e divertire la Sardegna penso sia stata una mossa azzeccata.

E lo dico con il cuore in mano. Perché ho sempre sperato di rivedere un altro grande concerto dei Sikitikis. Se dovrò però sorbirmi queste quattro canzoni che strizzano l’occhio all’indie , quello di moda adesso, be’, sicuramente il mio interesse cala. Certo, il discorso non è proprio così semplice, sprazzi della loro classe esistono sempre, gli spunti interessanti ci sono. Il risultato dopo diversi ascolti è però molto tiepido. Non un treno che ti travolge come ai tempi di Fuga dal deserto del Tiki e B, il mio preferito, e nemmeno come il disco loro più bello, Abbiamo perso.

Anche la scelta del nuovo nickname , che è la parte malata -da sick-, ha forse recato più di un fastidio nel Tiki che ha lanciato qualche maledizione donando a Diablo le esse e le erre mosce. Prima non le aveva: urge cura contro questa stregoneria.

siki - sa scena sarda - sikitikis - 2019 - senza casco

A parte gli scherzi

È vero, non mi fa impazzire, anche se il sax finale è davvero bello. Questa critica è comunque una personale opinione del recensore, libera. E non è mai la verità assoluta. Aggiungo, molte volte è anche momentanea, nel tempo si può cambiare idea. Fa parte del gioco, si può anche sbagliare un disco come si può sbagliare anche una recensione d’altronde. Magari dal punto di vista commerciale è proprio quel prodotto che, facendo l’occhiolino ad un sound più alla moda e meno alla soddisfazione di chi scrive, tira e si vende.

Che poi ci credo poco che le canzoni non siano sentite, quindi dovrei usare più tatto, ma non ci riesco, mi sento conservatore con loro.

Il fatto è che ho seguito troppo profondamente la loro storia. Soprattutto i primi passi della band cagliaritana, addirittura dalla primordiale Il modo migliore ,del 2002, inserita in K Factor 4 Tones. Tutta la forza, la carica, le canzoni instant classic, il sound che si è evoluto nel tempo, le visioni cinematografiche, i riferimenti colti, poi il basso in primo piano di Jimi, le tastiere taglienti di Zico, le urla di Diablo, non ci sono più. Era bello vedere una band che aveva qualcosa di speciale, unico, che raccoglieva tanta gente in concerti memorabili a suon di rock originale e di ottima fattura. Sono stato coinvolto emotivamente da questa band. Ora è altro e non mi convince, non mi piace.

siki - sikitikis - sa scena sarda

LI abbiamo persi?

Mi direte. “Quelli erano i Sikitikis!”. Non prendetemi in giro. Questi sono i Sikitikis, evirati nel nome, trasmutati nei fatti.

Già una discesa si era intravista dalla precedente proto reggae (ton) Non vince nessuno, mentre Hai ragione anche tu è tra le migliori canzoni di Spedicati e soci. Già l’inserimento della chitarra nel precedente lavoro – perché insisto nella contiguità con la “band”- avrebbe dovuto aggiungere possibilità invece ha snaturato e tolto appeal. Le linee di basso di Gianmarco Diana erano prepotenti, incisive, decisive. Ora dove sono? Portate in uno scantinato e nascoste sotto mille effetti.

Poi arriva quatto quatto Senza Casco. Quattro canzoni senza coraggio e scoraggianti. O troppo coraggiose e stranianti?

Basta, lo tolgo dal mio lettore virtuale. Sono di Umore Nero e Col Cuore in Gola esco Fuori Città.

Li abbiamo persi. O forse no?