Copertina di Suite Française, Album di Sebastiano Dessanay e Paola Meloni

Sebastiano Dessanay e Paola Meloni – Suite Française

Claudio LoiMusica, Recensioni

Con è difficile fare pronostici, avere certezze, affibbiargli un tag e sistemarlo da qualche parte nel grande archivio della musica dei nostri tempi. Lui si diverte a intorbidare le acque, cerca di non lasciare tracce precise del suo cammino, si nasconde e riappare quando meno te l’aspetti in una veste completamente diversa dalla precedente. Il suo è un continuo ripensare la musica nella perenne ricerca di stimoli, di emozioni sempre nuove, di inediti paesaggi da osservare e descrivere in una dialettica del cambiamento che lo rende molteplice e inafferrabile.

L’avevamo lasciato con un album registrato a Hollywood in compagnia di Vinny Golia e Tina Raymond (L.A. Impressions) che conteneva composizioni di matrice free completamente improvvisate che risalivano al 2018 ma messe su disco solo alla fine del 2023 dopo la grande sbornia del virus e di 377:, incredibile odissea di cui abbiamo avuto modo di parlare anche su queste pagine. Quel viaggio al termine della notte ha prodotto frutti molto interessanti: un diario di bordo, immagini, ricordi, musiche e non credo sia finita così. E ora ecco apparire questa Suite Française che raccoglie composizioni scritte e pensate per pianoforte solo con un approccio molto distante da quanto ci aveva proposto Dessanay in precedenza e il fedele contrabbasso per il momento in dolce attesa. L’esecuzione è stata affidata alla pianista che si è stabilita a Parigi da qualche anno e ha dato voce e sostanza alle partiture di Dessanay con il giusto mood che queste note richiedono.

Secondo Sebastiano si tratta di “musica classica contemporanea con affondi nella scena musicale cinematografica” e in effetti l’ascolto conferma questa lettura e rimanda a compositori come Debussy, Satie e a quel mondo così rarefatto e suadente che in Francia ha sempre trovato la giusta dimensione. Dessanay anche in questo frangente ricorre alla metafora del viaggio che è la sua più grande ossessione, quasi una ragione di vita. “Da sempre ascoltare musica è per me come compiere un viaggio, non solo un viaggio nei suoni, ma un viaggio nei mondi reali e immaginari dei miei artisti prediletti, così come un viaggio nei miei mondi, esteriori ed interiori. Ho iniziato a scrivere musica a dieci anni per il desiderio di viaggiare in questi mondi, e per la voglia di invitare al viaggio le persone in ascolto, in un accumularsi esponenziale di esperienze, di ispirazioni, di suggestioni.” E non possiamo che confermare questa visione vista la natura immaginifica e cinematica di questi brani che ci riportano a melanconici paesaggi autunnali, a una sensazione di soave beatitudine e indolente abbandono, verso uno spazio che è la proiezione del nostro inconscio e una sceneggiatura che si sviluppa in base alla propria esperienza.

Musica autunnale e crepuscolare, questa suite sembra perfetta per essere abbinata al foliage di lunghi boulevards, al profumo del mosto in fermentazione e al gusto antico e commovente di una madeleine tanto cara all’amato Proust che avrebbe di certo gradito queste note che profumano di Francia e di lontani ricordi.

L’album è disponibile nelle piattaforme digitali o in tiratura limitata in formato CD e per i più esigenti è disponibile anche la partitura completa sia in formato fisico che in PDF.

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