Complice il torrido caldo di quest’estate o chissà quale altra circostanza mistica ecco che i ritmi giamaicani invadono lo spazio aereo isolano. Mi sono sempre chiesto come mai la Sardegna abbia sviluppato questa grande affinità culturale con la Giamaica. Il fatto di essere isolani forse c’entra in qualche modo, oppure il clima quasi tropicale che rende l’estate la stagione più lunga dell’anno o magari la natura del terreno che agevola la crescita di magiche piantine che danno il giusto aroma alle notti di festa. Magari un po’ tutto o forse sono solo coincidenze fatto sta che in Sardegna la scena reggae ha sempre avuto una grande rappresentanza e interpreti eccellenti. Ci sarebbe anche l’aspetto storico da considerare fatto di continue invasioni e quindi commistioni di culture e di linguaggi. Ma non credo ci sia una risposta a tutti questi dubbi. Esiste però tanta buona musica che profuma di sole, vento, ritmi ipnotici e voglia di stare insieme.
Tra i migliori interpreti del fenomeno ci sono i sassaresi Scekinà attivi dal lontano 2000 grazie alle visioni interstellari di Gavino Bainzu Solinas e di tanti musicisti che negli anni si sono avvicendati in questa band (c’è passato persino Gavino Riva). La loro proposta è abbastanza in linea con i classici del genere con Marley che rappresenta il faro assoluto e un buon dosaggio di lingue e testi che pescano nella grande tradizione della poesia in sardo, da Peppino Mereu a Michele Pio Ledda e tante altre voci sparse per l’isola. Oltre che nelle piazze è possibile ascoltare i ritmi degli Scékinà in alcune produzioni discografiche: Amistade del 2003, Raikinas del 2005 e Scékinà del 2010, che contiene anche Ita Este uno dei loro brani più famosi che ha dato origine al video che vi proponiamo. Il significato del loro nome, di origine ebraica o aramaica, richiama direttamente al grande creatore dell’universo e se dovessi figurarmelo me lo immagino con le sembianze di PeterTosh che si gode il tramonto nella spiaggia di Platamona.