Roberto “Billy” Sechi

Claudio LoiRetromania

Billy Sechi Paolo Fresu Salvatore Maiore Paolo Carrus

Cagliari Jazzino 29 dicembre 1995

Una preziosa testimonianza video risalente al 1995 ci permette di ricordare la figura di Roberto Sechi per tutti conosciuto come Billy.

Personaggio emblematico nello sviluppo del jazz in Sardegna Billy Sechi e la sua batteria fanno parte della storia del jazz sardo che ha sempre vissuto in modo sincero e consapevole con una costanza che solo una passione estrema può spiegare.

Billy ha conosciuto i primi vagiti della musica afroamericana in Sardegna e ha partecipato ad alcune esperienze memorabili del primo jazz come gli Hara Quartet (con Piero Di Rienzo, Daniele Piga e Massimo Piludu) nella prima fase della sua carriera e poi con il Billy’s Garage Trio che per diversi anni è stata una delle formazioni più attive nell’isola.

La breve ma intensa storia di Billy Sechi è stata raccontata nel volume Billy! La vita e la musica di Roberto Billy Sechi batterista jazz pubblicato nel 2015 che comprende anche un CD con le musiche dell’unico LP inciso dal Billy’s Garage nel lontano 1988, data importante perché segna la prima incisione discografica di un gruppo jazz sardo.

Il trio in quei giorni era formato da Billy Sechi e da Paolo Carrus al piano e Salvatore Maiore al contrabbasso oltre alla presenza di Paolo Fresu e Maria Josè Trullu. Registrato a Sassari e stampato in 300 copie quel vinile rimane una sacra testimonianza di un modo di vivere e interpretare la musica e di un talento del nostro jazz che purtroppo se ne è andato troppo presto.

Di Billy rimane il ricordo di una persona che era sempre presente, sempre disponibile, sempre a disposizione di tutto e di tutti: se serviva un batterista lui era pronto, se serviva una batteria la sua Gretsch rossa era sempre disponibile.

Prendo in prestito le parole di Antonio Muscas per chiudere questo breve omaggio a Billy: “Con un equilibrato mix tra tradizione e innovazione, autorevolezza e disponibilità Billy ha indicato la via che molti musicisti hanno seguito, raggiungendo talora il successo. Ha creduto nei tanti talenti isolani che ancora oggi parlano di lui come disinteressato mentore. Non ha potuto cogliere il frutto del suo impegno perché frenato da un’insularità cui non ha voluto rinunciare e infine da una malattia che non ha avuto riguardo della sua giovane vita e dei suoi affetti. L’affettuosa perseveranza con cui ancora oggi noi parliamo di lui è la prova del suo lascito morale ed artistico. Ci sei sempre, ‘Smiling Billy’”.