La prima volta che ho sentito la musica di River of Gennargentu è stata qualche anno fa, grazie a un suggerimento del mitico portale Soundcloud, che ancora ringrazio per questa ed altre scoperte. Mi ricordo che pensai subito che quella roba era credibile, una parola magica che per me è molto importante.
Sapevo che il tizio che stava suonando era sardo, ovviamente il nome tradisce le origini! ma non c’era mai quell’impressione di scimmiottamento, di caricatura del delta blues americano, semplicemente sembrava proprio “uno di loro”, poteva essere un amico di Skip James per quanto mi riguarda.
Iniziai a farlo sentire a un sacco di amici e addetti ai lavori del blues e affini, riscontrando le mie stesse impressioni entusiaste. Da allora ci siamo conosciuti di persona e visti diverse volte ai rispettivi live, da allora l’ho sempre seguito.
Intervista di Raffaele Badas
Quando è stata la prima volta che hai preso in mano una chitarra? ti ricordi che chitarra fosse?
Dunque, ho preso in mano una chitarra intorno ai 14 anni: era la chitarra classica di mia sorella, che aveva provato a suonare per un periodo. Era una Alvaro n.20.
Cosa hai provato la prima volta che ti è venuto bene il FA?
Beh, la prima volta che mi è venuto bene un FA mi si è aperto un mondo! Finalmente sapevo fare i barré, la porta d’ingresso per il rock’n roll, haha! Ma ancora più scioccante credo sia stata la volta in cui ho sentito una chitarra elettrica dal vivo: c’era questo gruppetto di amici di Lodine che suonava, aveva una sala prove: è stato incredibile… Il feedback della chitarra in distorsione, la cosa che mi piaceva di più…
Come non capirti… Io invece la prima volta che ho fatto il barrè stavo provando a suonare “Hanno ucciso l’uomo ragno”, pensa un po’ come ero messo. Hai cominciato con il punk hardcore, secondo te c’è un collegamento tra questo genere e il blues?
Credo che tra punk e blues ci sia una vicinanza sotto l’aspetto dell’approccio, in entrambi non è fondamentale che tu sia un virtuoso, è più importante l’urgenza di esprimere qualcosa: se questa cosa per te è importante, troverai il modo di bypassare la mancanza di tecnica. Di far arrivare il messaggio comunque.
A parte chiaramente il deltablues, ci sono altri sottogeneri del blues che ti interessano?
Mi piace molto il blues africano, oltre all’ hill country blues
Ci sono artisti attuali (musicali o no) che ti stanno ispirando o che semplicemente ti piacciono?
Ce ne sono tanti, ti cito al volo due live che ho visto recentemente, i romani Holiday Inn, e Bombino, entrambi fantastici per motivi diversi!
Quali sono i progetti futuri di River of Gennargentu?
Sto lavorando al nuovo disco: avevo registrato un po’ di brani, ma poi li ho messi da parte perchè non rientravano nell’idea attuale del seguito di Taloro. Mi sto complicando la vita, hahaha!
E anche qui devo dire che ti capisco perfettamente. Cosa pensi del circuito blues in Italia? E più in generale del circuito musicale underground italiano?
Nel circuito blues italiano circolano tante belle cose, bisogna cercarle però, perché a volte si tende a stare sulla convenzione, sul conosciuto, un po’ col timore di infrangere chissà quali regole…
E lo stesso a volte succede nel circuito underground… Voglio farti però due nomi che secondo me hanno un proprio personale linguaggio, il primo appartenente al blues nostrano, il secondo al circuito underground: Elli De Mon e i Marnero, entrambi in modi diversi sfidano le convenzioni.