Primochef del Cosmo – Wait for me live a Salettas Apertas, Sassari, 2008
Salettas Apertas era sudore, bella gente, ottima musica, situazionismo. Bon, era anche tante altre cose e descriverlo così suona davvero retorico e naive.
Provate a immaginarvi una giornata, tendenzialmente invernale, in cui alcune fra le migliori band di Tattari ziddai (leggasi: Sassari) aprivano le porte delle loro sale prova per un mini-festival con poche regole fondamentali, fra cui bring your own beers (per i non anglofoni come il sottoscritto, se vuoi bere portati la birra da casa) e più o meno segretezza dell’evento, non per snobismo, ma perché le sale prove – come è noto – hanno capienza limitata; la data esatta dell’evento veniva rivelata tramite passaparola, invito, e, nell’era di Facebook, creazione di evento segreto. E in una sola serata si potevano ascoltare VILMA, Lazybones Flame Kids, Mac and the Bee, Sumolovers, De Grinpipol e altri che sicuramente sto dimenticando.
Ma non è di questo che parleremo. O non solo, dai.
Il video di oggi è Wait for me dei Primochef del Cosmo, Salettas Apertas del 2008. Il risveglio è magico/ quasi non ci fosse il buio. Provate a dare un senso, per anni, a un ritornello così. Liberatorio e sofferto. Come un urlo, un pugno sul cuscino, un calcio contro un muro. Chitarroni e basso lacerati, sanguinanti, schiaffi di batteria. Il ritorno è splendido/ conto i miei passi senza farmi male. Provate a trovare gli accordi, quelli giusti, e le parole, quelle giuste. Conto i miei passi senza farmi male. Provate a lambiccarvi sulle sillabe, sull’accento, sul piatto che entra in quel momento preciso. Oppure più banalmente, provate a guardare due ragazzi che si abbracciano alla stazione dei pullman. Ecco, forse il senso lo si riesce a intuire.
In questo video, Andrea Mura sta fumando, Pasquale Demis Posadinu canta sempre di spalle alla camera, niente è veramente a fuoco ed è tutto perfetto così.
Il risveglio è magico
quasi non ci fosse il buio
Il ritorno è splendido
Conto i miei passi senza farmi male