pochi istanti prima dell'alba - giacomo deiana - 2017 - sa scena sarda

Pochi istanti prima dell’alba – Giacomo Deiana

Daniele MeiMusica, Recensioni

L’alba è quel momento dove la luce arriva per far iniziare il giorno. Immaginate quei pochi istanti prima. Ancora c’è il buio, ma ti accorgi che si sta diradando. Si ha un’impalpabile sensazione di cambiamento. Appaiono i primi colori, si delineano le prime forme, ma è ancora notte. Poi, improvvisamente, la luce appare davvero e già ci siamo dimenticati dell’oscurità di qualche attimo prima. Pochi istanti prima dell’alba è questo:

“Il buio in fin dei conti non è male come credi,

una volta che hai capito dove mettere i piedi”.

Giacomo Deiana - Pochi istanti prima dell'alba - Radici Records 2019

Respirare l’aria del mattino

Puoi inserirlo in un contesto pop, certamente, ma pop è quasi volgare per descrivere queste canzoni. Più un jazz cantato con un piglio classico. Raffinatezze e cura dei dettagli, conoscenza profonda degli strumenti e un concetto di base che lega il tutto. Si respira il mediterraneo, la finestra aperta la mattina, con il mare in lontananza e i colori definiti. Una via d’uscita ai piccoli grandi problemi di ognuno. Tra le influenze musicali c’è il Sud America e una dichiarata venerazione per il maestro Peo Alfonsi, suo mentore, chitarrista, tra gli altri, con Al di Meola.

Ogni strumento ritmico è calibrato, presente ma mai predominante, se non negli assoli. A volte siamo al cospetto di una vera e propria piccola orchestra, classica e di classe. Violino, fiati, a penetrare il buio dei temi trattati e a colorarli donandoli positività.

Il tocco di sulle sue amate chitarre è pulito e molto espressivo. Una voce assimilabile in alcuni casi al primo periodo dei Nadiè, anche se qui si naviga certamente in un ambiente più arioso e meno claustrofobico. Le sfumature della voce possono far quasi pensare, in certi casi, a una calda voce femminile. C’è anche della teatralità, anche se non marcata, trasmessa sicuramente dalla vicinanza alla grande Rossella Faa, della quale il nostro è stato il chitarrista per tantissimo tempo.

Giacomo Deiana - Pochi istanti prima dell'alba - Gabriella Cittadini
foto di Gabriella Cittadini

Malinconica poesia

Come ti sentiresti è l’immagine che avresti se dovessi svegliarti in una bella giornata soleggiata, single, un po’ in ritardo e ancora imbranato. Uno sguardo allo specchio mentre ti stai ancora distrattamente lavando i denti.
In mente solo ciò che si sta andando a raccogliere, anche se poi non è che non si pensi a tante cose e che non si abbia paura.

Sentimenti minori è uno sguardo alla società odierna e ai valori e sentimenti che riteniamo importanti mentre invece sono molte volte futilità o comunque, appunto, minori.

Un saliscendi continuo di malinconia e gioie. Lulù ne è testimonianza come ne è testimonianza la mia preferita del lotto, quella Lezione di Canto, che è una sorta di ammirazione per chi ha nel canto un dono naturale.
Lo sfondo musicale è sotto alcuni aspetti simile per certi versi alle soluzioni del De Andrè più allegro.

I personaggi che ci racconta Giacomo Deiana, sono tutti differenti e tutti la stessa persona, tutti con quello sfondo di mare, barchette e gabbiani, dietro quella finestra bianca. Certo, non che in certi giorni le nuvole e magari la pioggia non ci sia. Quei luoghi dove si passa dall’allegra estate alla malinconica autunnale, senza passare dal via.

Una riflessione che faccio all’ascolto è che la condizione di single è piacevole anche se non la condizione migliore per un uomo. Il passaggio di chitarra e la chiusura col clarinetto su Sonno, oltre alla poesia del testo, la rendono una canzone di una bellezza notevole. Chi me lo ha fatto fare ritorna sulla scanzonatezza iniziale, mentre Valzer senza pensieri, stupenda, ti fa l’effetto contrario, e cioè pensare:

“ma un cuore spezzato
non torna mai indietro del tutto
ed il frutto di tanta rottura
è che, tutto sommato
la nuova frattura
procura più noia che vero dolore…”.