Plasma Expander

Claudio LoiRetromania

La prima volta che ho visto dal vivo i Plasma Expander ho avuto la sensazione che avere un gruppo del genere in Sardegna fosse una vera fortuna. Sentivo che quel trio poteva competere con qualsiasi formazione della scena rock terrestre e non avrebbe sfigurato in nessun festival e in qualsiasi palco.

Avevano il tiro giusto con quel calibrato mix di noise, psychedelia, iterazione, math, elettricità e persino una dosata inserzione di umori kraut che ci sta sempre bene. Anche l’aspetto scenico era perfetto con le divise da chirurghi in assetto da sala operatoria e la mascherina chirurgica prima che diventasse un luogo comune.

Dal 2005 sono stati un punto di riferimento per chi aveva voglia di assistere a qualcosa che si elevasse al di sopra dei confini della nostra isoletta e anche i dischi che hanno inciso avevano qualcosa di magico che travalicava i limiti del nostro piccolo ranch e andava in direzioni sempre più imprevedibili.

All’inizio la band si assesta su un trio formato da Fabio Cerina alla chitarra (dopo la bella esperienza continentale con i Bron Y Aur) assistito da Andrea Siddu ai tamburi e in una prima fase dal basso di Stefano Podda (che per la precisione sfoggiava una fantastica chitarra baritono): una line up abbastanza tradizionale come struttura ma per niente scontata e facile da inquadrare. Nel tempo sono entrati altri musicisti in questa immaginaria sala operatoria dove si procedeva a rimettere insieme brandelli di rock come a volere ricreare una nuova specie. Tra i tanti ricordiamo Stefano Podda, Luca Muntoni, Marcello Pisanu e forse anche altri che non riesco a ricordare. Nel 2005 esce il primo CD dal titolo omonimo supportato dalla nostrana Here I Stay e da Wallace Records seguito da Kimidanzeigen nel 2009 con una produzione più strutturata e una bella lista di sostenitori alla causa.

Sono anni di intensa attività live in giro per l’isola e il continente e l’arrivo di Corrado Loi al basso fornisce nuove idee che troveranno sfogo in CUBE un 12” pubblicato ancora da Wallace e da altre forze editoriali. In questi anni si consolida persino una insolita cooperazione con Kid Millions degli Oneida che in qualche modo apre le porte a uno scenario inaspettato con concerti in Europa e negli States.

Nel 2014 i Plasma pubblicano Live3 una sorta di live album registrato in studio che riprende parte del loro precedente repertorio completamente rivisitato per l’occasione a cui fa seguito, sempre nel 2014, Otra Vez che appare come una sorta di retrospettiva della loro carriera ancora una volta con le consuete modifiche strutturali dovute anche alla presenza di numerosi ospiti e alla naturale tendenza a non ripetersi.

Il video che ha aperto il rubinetto dei ricordi risale al 2009 in occasione di uno dei tanti festival organizzati da Here I Stay che è sempre stata la loro casa madre e si capisce quanto questa band fosse al di la del bene e del male e al di sopra di ogni sospetto.

Attualmente sono silenti ma non del tutto spacciati e recenti esperienze come quelle di Uncle Faust ci tengono in costante apprensione e ci riportano a quella seminale e plasmatica esperienza.