Copertina di Funeral Parade of Roses, album di Paul Walla

Paul Walla  – Funeral Parade of Roses

Alessandro CauliAlbum, Ascolti

Nuova uscita discografica per (all’anagrafe Paolo Mura) con Funeral parade of roses, a due anni di distanza dal precedente Encore, fortunato seguito dell’esordio solista Stillness in the Chaos.

Ancora una volta un disco compatto (otto brani) e, tutto sommato, breve (circa trentaquattro minuti), a firma del musicista nuorese. Una durata parsimoniosa al punto giusto, un lavoro equilibrato e finalmente in grado di liberarci da quel senso di affaticamento che spesso i dischi caratterizzati da queste sonorità si portano dietro. 

Il percorso è sempre quello in linea con i lavori precedenti, a metà strada tra le foreste di Seattle e i deserti californiani, ma con un gusto per la melodia e una semplicità degli arrangiamenti in grado di fornire al tutto maggiore godibilità all’ascolto. E allora godiamoci gli stilemi in odor di Mad Season di No One Needs a Story e Healing Haze, la polaroid joshhommiana Voices, l’hardelia sinuosa di Revelation in Red e Breathe In, le scoppiettanti Run e I’m Alright. In una fase in cui i dischi rock classicamente intesi si fanno desiderare Funeral Parade of Roses è una boccata d’aria piacevole.

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