Paolo Sanna – Disobbedienze

Claudio LoiAlbum, Ascolti

Paolo Sanna di nuovo in perfetta solitudine. Dopo varie esperienze di condivisione e confronto questa volta, in Disobbedienze, lo ritroviamo in compagnia dei suoi fantasmi che in questo caso sono percussioni, oggetti smarriti e ritrovati, lattine di felicità sottovuoto, gopichand (uno strumento di origine indiana), fuoco e fiamme, scatole intonarumori, pietre antiche e moderne, acqua di fonte e di nuvole, uccelli che svolazzano nei dintorni, rumori acquistati da un catalogo immaginario, ascolti e, soprattutto, silenzio, il grande silenzio dell’incertezza. 

Sono questi gli ingredienti del nuovo album di Paolo Sanna, armi di disobbedienza civile, manufatti creati e pensati per andare oltre le convenzioni e ridefinire l’approccio con la materia e con le cose. Disobbedire come gesto estremo di libertà, come pulsione di vita e di morte, manifesto di un modus operandi che diventa pratica quotidiana, gesto che spiazza e turba e prende le distanze dalla vacuità di certa estetica contemporanea. In queste tracce emerge la costante resistenziale di chi ha scelto di stare ai confini della realtà, ai margini di un mondo troppo difficile da capire e accettare. Paolo Sanna lo fa con quello che ha a disposizione: le sue mani, oggetti di uso quotidiano, pelli, suoni e fremiti acchiappati in modo spontaneo e casuale in uno spazio fisico e mentale di commovente sincerità. 

Solo musica acustica, ribadisce l’autore, quasi a voler superare la fredda e matematica essenza dei rumori di questi tempi. Suoni ripetuti in modo ossessivo, come un mantra, come una preghiera laica. Minime distorsioni, vibrazioni quasi impercettibili ma dense di pathos che stupiscono per la loro forza interiore e che diventano in questa nuova veste qualcosa di indefinibile e alieno, completamente fuori controllo. Queste cose si fanno anche con le macchine, la potenza infinita del digitale arriva spesso in territori inesplorati e pieni di fascino. Ma in queste tracce, in questi solchi scavati con paziente dedizione, tutto è tangibile, sensoriale, tattico: gli oggetti recuperati da Sanna ci fanno omaggio della loro voce più intima, si aprono al mondo e si mettono a disposizione con un approccio che ricorda antiche pratiche esoteriche. Reazione, energia, ascolto. Un nuovo mondo a cui si accede con la semplice forza delle idee, lo stesso ipotizzato da Tony Oxley a cui il disco è dedicato.

Il disco è disponibile solo in copia fisica, acquistabile dal sito dell’etichetta Setola di maiale.