La prima volta che ho sentito cantare Lorenzo Kruger ho pensato che i Nobraino avessero il cantante con una delle voci più belle d’Italia.
Era enfasi giovanile mista ad amore per le voci baritonali e a un eccesso di ammirazione? Può darsi, ma anche oggi quando ascolto Grand Hotel, Ballata stocastica o Cani e Porci la mia opinione non cambia poi molto.
Facciamo un salto indietro: i Nobraino si formano a Riccione negli anni Novanta. Sono Kruger alla voce, Nestor Fabbri alle chitarre, Matteo “Bartok” Bartolini al basso, Samuele “Il Vix” Vichi alla batteria e Davide jr. Barbatosta a tromba, chitarra e seconde voci. Provano in una palestra adibita a sala prove, si fanno le ossa su palchi di tutta Italia e nel 2006 pubblicano il loro primo Lp di inediti: The best of Nobraino. Indie-rock con attitudine punk e testi poeticamente ironici cantati, appunto, da una delle voci più belle d’Italia. Le loro esibizioni si caratterizzano per una energia non comune e per l’incendiaria presenza scenica di Kruger, in grado tanto di buttarsi in piscina quanto di arrampicarsi sui pali della luce o di lanciarsi in forsennati pogo e stage diving. Nel 2012 salgono sul palco del concertone del 1 Maggio a Roma e in sole quattro canzoni rendono la loro esibizione iconica – memorabile Kruger che si rasa i capelli in diretta sulla cavalcata antimilitarista Mangiabandiere.
L’Abbabula Festival di Sassari accoglie i Nobraino nell’estate dello stesso anno. Il video testimonia quando, a pochi brani dall’inizio del concerto, Kruger scende dal palco e scuote un pubblico fino ad allora non troppo partecipe.
Ora i Nobraino sono in fermo biologico. Barbatosta prosegue la sua attività in seno alla musica classica come direttore d’orchestra, Nestor Fabbri fa parte del progetto indie/sperimentale Slavi Bravissime Persone e Kruger ha pubblicato l’anno scorso il suo debutto da solista, Singolarità. Mai dire mai però: so long Nobraino.