A.MA. Records, 2025
Lightside, il nuovo album di Matteo Pastorino, arriva dopo alcuni anni dal precedente Suite For Modigliani targato 2017, una produzione dal forte sapore europeo, un album che lo ha fatto conoscere e aperto le porte a collaborazioni che in questi anni sono state tante e proficue, impreviste e inattese, ricche di intuizioni e possibilità. Contatti e conoscenze che servono a Pastorino anche in funzione del festival jazz di San Teodoro che lui dirige e organizza e che quest’anno dovrebbe festeggiare il decimo compleanno. Un bel risultato per un festival che si sta facendo spazio in un segmento piuttosto affollato.
Lightside è anch’esso un disco dal piglio internazionale, senza precisi riferimenti, sospeso in quel grande album dei ricordi che è la storia del jazz con qualche folata di maestrale dal sapore mediterraneo. Per l’occasione Pastorino ha scelto musicisti di primo piano per eseguire le sue composizioni e accompagnare il suo clarinetto basso: Domenico Sanna al pianoforte, Dario Deidda al basso e Armando Luongo alla batteria. Un progetto che mette in risalto le doti compositive di Pastorino, la sua tecnica strumentale e, soprattutto la capacità di tenere tutto sotto controllo, di non eccedere e non ostentare. Lightside è la parte chiara del nostro mondo, il sole che accarezza gli alberi, la luce che è vita e rinascita. Tutte cose di cui abbiamo un gran bisogno.