From Cagliari to London
Le foto di Matteo Capra dentro il sottobosco del rock sardo più estremo
Parole e immagini di Matteo Capra, a cura di Daniele Mei
Tutto è cominciato intorno al 2009, dopo essermi lasciato con la mia prima ex.
Il bassista dei Dreaming 23, Luca Vacca è un amico d’infanzia e ci conosciamo da quando avevamo cinque anni. Luca ha militato in diverse band tra le quali A War Inside, Traits, Castagna, Padrini, Every Saturday Punches, No Care, ora suona con i Riflesso e con i My Friend Peter. Mi rivolsi a lui per cercare di virare completamente dalla separazione.
Loro cercavano un chitarrista ritmico ed io suonavo la chitarra. Con i Dreaming 23 suonammo per un anno e poco più, abbiamo fatto diversi concerti e registrato due demo. Uno dei gruppi con cui i Dreaming 23 suonarono spesso, erano i Mercy Place. Ci siamo ritrovati spesso a dividere le serate con loro.
A uno dei nostri concerti venne Matteo Dessì (Mercy Place e Curse This Ocean come turnista). Matteo che è tuttora uno dei miei migliori amici. Venne come spettatore e chiacchierando mi disse che era chitarrista. Entrò nei Mercy Place grazie ad una mia dritta. Mi disse che era chitarrista e io mi ricordai che la band ne cercava uno. Matteo, insieme con Riccardo Besia (Dreaming 23, A War Inside, Every Saturday Punches e attualmente Riflesso) cambiò completamente il sound e il repertorio della band. Rese il gruppo molto più hardcore comparato alle origini punk rock degli inizi.
Nel 2010, io e i Dreaming 23 abbiamo preso strade diverse. Tuttavia tenni i contatti con quelli che ormai erano diventati miei amici.
Reflex
Dopo essere uscito dal mondo della musica dalla porta, decisi però di rientrarci dalla finestra, anzi, dalla finestrella del mirino ottico della macchina fotografica.
Cominciavo a interessarmi alla fotografia principalmente di paesaggi. C’è però voluto poco perché il tutto mi riconnettesse alla musica. Fu così che appena i Mercy Place ebbero un concerto, decisi di portare la mia nuova reflex con me. Volevo scattare qualche foto diversa dai paesaggi che avevo scattato fino a quel momento. Il concerto era al K-Lab e le foto facevano abbastanza schifo. Tuttavia, se non avessi mai fotografato quel concerto, non avrei mai combinato nulla di quel poco che ho combinato finora.
Da quel giorno in poi ho sempre portato la macchina a ogni concerto migliorando gli scatti di volta in volta. Dopo la serata editavo le foto poi contattavo sempre le bands a cui facevo le foto e gli mandavo tutto il materiale presentabile che avessi, senza che nessuno mi chiedesse nulla. I locali che frequentavo in quel periodo erano principalmente il Corto Maltese e il Calypso, entrambi al Poetto.
Le foto, a mio parere, erano pessime. Il risultato era comunque meglio di qualunque altra foto fosse fatta agli artisti casualmente dagli amici, magari con i cellulari dell’epoca. Le bands a quel punto si ritrovavano con delle foto fatte da una persona che durante il concerto, si dedicava esclusivamente a quello. Da quel momento ho iniziato a ricevere feedback sempre più positivi che mi hanno incoraggiato a continuare.
Far parte di tutte le band
È intorno a questo periodo che creai la mia pagina di fotografia su Facebook Matt.© Photography. L’intento era di contattare le bands per inviargli il materiale. Era, ed è, poi un mezzo abbastanza fruibile da tutti, dove poter mostrare le mie foto, in un periodo in cui Instagram non esisteva ancora.
Ai concerti andavo in ogni caso e anziché mangiarmi le mani perché non fossi sul palco, decisi che invece di suonare in una sola band avrei potuto far parte di tutte le bands che mi capitavano davanti, tramite le foto.
Penso che chiunque abbia avuto la sfortuna di vedermi scattare, capisca bene cosa intendo quando dico che “avrei fatto parte di tutte le band”. Spesso e volentieri la finivo sul palco col resto della band per almeno una serie di scatti (i batteristi sono sempre tanto trascurati quanto fotogenici e non c’è altro modo di fotografarli, se non andando fisicamente sul palco).
Nel frattempo iniziai a essere notato perché ero una presenza costante ai concerti. Molti di questi concerti includevano i Padrini che erano molto attivi al periodo. Michelangelo, il chitarrista cantante della band, organizzò una serie di concerti al Cube e mi chiese se fossi volessi scattare foto durante questi eventi. Accettai poiché avevo voglia di migliorare le mie foto. Per me erano ancora molto lontane dallo standard che mi sarebbe piaciuto definire come “accettabile”.
Diciamo che questo con Michelangelo e i Padrini, è stato il primo vero ingaggio ufficiale che mi fecero come fotografo.
From Cagliari to London
Intanto nel 2010 Carlo Articolo, che suonava con i Rise After Defeat, ora diventati Scornthroats, e Mattia Cossu dei Curse This Ocean fondarono la Ghostown Booking. Iniziarono a organizzare una stagione di concerti allo Zero Club.
Concerti hardcore, punk e metal che si tenevano una volta a settimana.
A uno di questi concerti vengo approcciato da Mattia e Carlo. Mi dissero che avevano notato che avessi sempre e comunque la fotocamera con me. Poiché facevo le foto comunque, mi chiesero se fossi interessato ad andare ai loro shows senza pagare l’entrata, in cambio degli scatti degli eventi.
Sorpreso e compiaciuto accettai la proposta di uno dei progetti dai quali probabilmente ho avuto modo di imparare di più e rifinire quello che poi sarebbe diventato il mio stile.
Si trattava di scattare fra le tre e cinque bands a serata, una volta a settimana per circa nove mesi.
Il tutto si tradusse in centinaia e centinaia di foto. Fotografai circa settanta band.
Naturalmente non mi limitai agli eventi dello Zero ma scattavo appena trovassi del tempo per andare a qualunque altro live in zona.
Dopo questa stagione pienissima, Mattia si trasferì a Londra nell’estate del 2011 e poco dopo anch’io l’ho seguito. Atterrai in territorio britannico con biglietto di sola andata il 4 ottobre 2011.
Curse This Ocean
Appena arrivato a Londra, stetti per circa un mese a casa di Mattia che mi aiutò nei primi passi nel nuovo paese.
Per un periodo dovetti mettere la fotografia in secondo piano per dare la priorità a tutte le faccende che devono essere risolte quando ci si trasferisce in un altro paese. Dovetti trovare casa, trovare lavoro, cambiare casa, cambiare lavoro e ripetere il tutto diverse volte. Avevo a che fare con i primi lavori che si trovano da neo-immigrati, che spesso hanno turni non proprio compatibili con nessun’altra cosa, oltre al lavorare e al dormire.
Dopo il trasferimento di Mattia, i Curse This Ocean continuarono a essere attivi, proseguendo ad andare in tour e infine registrando Lightbringer nel 2012.
Poco dopo aver registrato l’album, la band pianificò un tour europeo, insieme con una band belga, i Severe, come promozione del lavoro appena uscito.
Il tour partì a fine aprile 2013. La line up della band aveva dovuto subire una variazione. Carlo Articolo avrebbe cantato, dato che il cantante della band fu impossibilitato a seguire il resto dei ragazzi in tour.
Fu così che decisi di proporre a Mattia di unirmi al tour come fotografo per documentare le dieci date attraverso cinque paesi, per entrambe le bands. Partendo dal Belgio, passammo per Germania, Austria, Italia, Repubblica Ceca finendo poi il tour in Germania a Berlino.
In tour per l’Europa
Il tour è stato un’esperienza difficile da descrivere e riassumere in breve. Penso che qualunque band vada in tour regolarmente, possa sapere molto meglio di me cosa intendo quando dico che è difficile da descrivere. Siamo partiti con Mattia da Londra con l’Eurostar arrivando a Bruxelles dove avremmo incontrato gli altri per iniziare il tour. Ogni giorno eravamo in un posto diverso e a un certo punto non capivamo più in che paese eravamo, che città.
In tour tutto si muove molto velocemente. Si parte la mattina, si arriva il pomeriggio, si sistema la strumentazione, si suona, si dorme e si ripete tutto il giorno dopo. Ci vuole concentrazione e determinazione.
Tutto è incastrato perfettamente, in maniera rigorosa e non ci si vuole mai trovare in una situazione in cui i piani debbano essere cambiati all’ultimo minuto.
Nonostante ciò gli imprevisti sono sempre parte dei tour, tanto quanto il resto.
Imprevisti
Ci siamo ritrovati con Nicola Olla (il chitarrista della band con Corrado Cardia) al pronto soccorso da qualche parte in Germania. Si era causato un taglio sul sopracciglio, causato da un “headbanging” andato a finire sulla paletta del basso di Mattia.
Abbiamo avuto una testata di un ampli che ha abbandonato la band durante il live, riparata per miracolo la mattina seguente.
Una data saltata, rimpiazzata in emergenza con un’altra da qualche parte in Repubblica Ceca in un posto chiamato Usti Nad Labem, grazie ad un contatto di Carlo. La sede era protetta dall’esterno da del filo spinato e da dei cani che mi piace definire cavalli, con cui abbiamo diviso la “camera da letto”. Mattia per precauzione dormì nel van carico di strumentazione.
La mia febbre attraverso la quale son riuscito a scattare forse la foto migliore del tour.
L’ultimo degli imprevisti è stato quando, dopo l’ultima data a Berlino, decidemmo, anziché dormire, di partire direttamente verso Bruxelles per terminare il giro. Essendo l’ultima data, avevamo fatto abbastanza tardi e Gregory, il cantante dei Severe, aveva un aereo all’alba per andare in tour con un’altra band.
Dopo un viaggio notturno e una notte insonne, arriviamo a Bruxelles, dove Mattia ed io avremmo poi preso l’ultimo Eurostar del giorno per Londra.
Naturalmente i piani saltano quando, dopo esserci riposati in stazione, iniziamo a raccogliere le nostre cose per avviarci al binario. Il mio MacBook con tutte le foto del tour non c’era più. Son riuscito a recuperare una piccola parte del lavoro fatto. Il resto è purtroppo andato a qualche simpatica persona in Belgio che ha probabilmente formattato il tutto nei successivi cinque minuti.
Un’esperienza che ripeterei, senza cambiare una virgola, a parte il furto del computer.
Ora
Una volta rientrato dal tour continuai a scattare occasionalmente a Londra e dintorni. Fotografai anche gli Oathbraker a Brighton.
Sono poi entrato in contatto con un’agenzia di booking attiva qua a Londra, la Fluffer Records, sotto consiglio di Mattia.
Scattai per loro per un po’. Purtroppo però, gli impegni e il lavoro mi hanno impedito ancora una volta di essere costante, come sarebbe stato necessario.
Scattai di nuovo per i Rise After Defeat e i Discomfort quando passarono da Londra durante il loro tour a febbraio del 2014.
Ora scatto ogni volta che vengo in Sardegna, porto con me la mia reflex e vado per concerti a scattare come facevo nel 2010. Ho avuto modo di scattare diversi live, principalmente al Blind Rabbit.
Al momento, la mia routine si è stabilizzata e sono in una posizione che mi permette di concentrarmi di nuovo su quello che davvero m’interessa.
Sto cercando di far girare di nuovo gli ingranaggi al regime di prima. Sto cercando di spingere verso il foto diario, il dietro le quinte e il making of.
Presto sarò al concerto di Charles Watson (ex Slow Club) un artista solista prodotto attualmente dalla Moshi Moshi Records e alla data londinese degli Haus. Entrambi sono artisti emergenti, che stanno acquistando velocemente visibilità. In entrambi i casi avrò accesso al backstage, il che mi dovrebbe permettere di mettere su un fotodiario e un reportage degli eventi.
Vorrei cogliere l’occasione anche per ringraziare tutte le persone che mi hanno permesso di fare quello che ho fatto finora.
In particolare chiunque mi abbia aiutato in maniera diretta (volontariamente o meno) a fare quello che ho raccontato.
Matteo Dessì, Luca Vacca, Riccardo Besia, Mattia Cossu, Carlo Articolo, i Padrini, Andrea Cannucci, Diego Pani, Enrico Spanu, Martina Manca. Poi tutte le altre persone che hanno deciso che il mio lavoro fosse abbastanza decente da spendere due parole d’incoraggiamento.
Un ringraziamento anche a tutte le bands che mi hanno permesso di essere infastidite dal mio flash puntato in faccia. Mi scuso in anticipo nel caso mi stia dimenticando di qualcuno:
A Faded Glory (Milano), A War Inside (Cagliari), Alicewings (Cagliari), Anto Dust (Londra), Antefatti (Terni), Attrito (Trento), Congegno (Trento), Curse This Ocean (Cagliari), Deceived (Cagliari), Dedalus in Bloom (Cagliari), Dine in Hell (Ravenna), Discomfort (Padova), Dreaming 23 (Cagliari), Effelle (Cagliari), Embrace Distruction (Milano, Amsterdam), Every Saturday Punches (Cagliari), Fall of Minerva (Vicenza, ora Londra), Flaming Skulls (Londra), Gerson (Milano), Globage (Siena, Chianciano, Roma), Gods Of Gamble (Cagliari), Good Night Jesus (Iglesias), Granny Flat (Marotta), If I Die Today (Mondovì), Il Disagio (Cagliari), Inkarakua (Cagliari), King Howl Quartet (Cagliari), Leeches (Como), Lixia Boys (Cagliari), Lobo’s Middle Finger (Cagliari), Love Buzzard (Londra), Mercy Place (Cagliari), Mutilated Soul (Cagliari), My Hope Is Dead (Cagliari), Neravendetta (Cagliari), Oathbreaker (Belgio, Fiandre), Out of Date (Milano), Padrini (Cagliari), Paintrue (Cagliari), Porcelled Paradise (Cagliari), Puffer (Londra), Reminiscenza (Serramanna), Resolve (Italia), Reverse (Germania), Rise After Defeat, ora Scornthroats (Cagliari), Rock’n’Ball (Cagliari), Rubbish Dump (No Idea), Severe (Belgio), State of Mind (Olbia), Step On Memories (Vicenza), Super Oil 69 (Cagliari), Syrup Lies (Cagliari), Thank U For Smoking (Cagliari), The Erotik Monkey (Capoterra), The Memory (Termoli), The Rippers (Cagliari), The Secret (Trieste), To Ed Gein (Olbia), Unanswered (Cagliari), Unspoken (No Idea), Who Killed Marilyn (Iglesias, Carbonia), Wise Kebabs (Olbia), Wornout (Cagliari), Worstenemy (Oristano), Wren (Londra)
La pagina Facebook ufficiale di Matteo
Il suo profilo Instagram