Video ufficiale estratto da Posthudorra in Casthurina, primo disco della crew di Porto Torres, uscito alla fine del 2006. Una produzione di alto livello per una band che ha sempre puntato sulla qualità dei testi e su un accorato senso di denuncia sociale e politica.
Il progetto Stranos Elementos risale al 2003 per opera di un collettivo a conduzione familiare (RD, OKIO_1, ZIANU) dove ogni esperienza individuale viene messa a disposizione del collettivo e si respira aria di condivisione e affinità di intenti.
Musica organica a una narrazione controcorrente e a un forte senso di appartenenza, di attaccamento al territorio e alla propria storia. Proprio per questo è naturale il ricorso alla lingua sarda, nelle varianti linguistiche del nord Sardegna ed è anche logico il doveroso richiamo alle migliori esperienze della scena rap internazionale come Public Enemy e dintorni.
Lo sfondo è quello delle grandi e ingombranti aree industriali presenti in Sardegna, quasi sempre in mano a multinazionali del petrolio e della chimica, frutto di scelte politiche strazianti quanto disastrose.
Scenari apocalittici fatti di degrado industriale, mausolei eretti in nome di uno sviluppo che non è mai arrivato, di scorie di indubbia natura, basi militari, inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali e di un’isola che ancora cerca la sua vera identità. Un urlo di disperazione (spesso declinato in limba) che si nutre della grande forza della cultura popolare e si alimenta della rabbia di secoli di sfruttamento.
Stranos Elementos è un costante monito a tenere viva la fiamma della rivendicazione politica e al rispetto dell’ambiente e degli uomini.
La cartolina spedita da Porto Torres è un triste ammonimento che non lascia indifferenti.
“Maranni e marasosthi vivi o mosthi?
la jenti è indifferenti finza a candu ln chisthi mosthri vedi giostri
maranni industriali malanni militari
ti dizzini chi ogna marannu po’ assè curaddu in ipidali”.