Copertina di Passi, album di KirahBlackwolf

KirahBlackwolf – Passi

Enrico Melis CostaAlbum, Ascolti

Se l’apparentemente improbabile intreccio tra la cultura hip-hop e una dimensione italiana periferica ha sicuramente dato la possibilità di farsi sentire a voci lontane dal contesto cittadino (non da ultimi, anche nomi del calibro di Massimo Pericolo), ciò non significa che tale processo sia stato uniforme: e anzi, guardando a un panorama come quello isolano, ancor più possiamo notare la difficoltà degli artisti urban dalla provincia a trovare un’audience.

Ed è in questo cammino irregolare che si può meglio inquadrare l’uscita qui trattata: si parla di “Passi”, mixtape d’esordio dell’artista terrabesu . Uscito lo scorso 22 settembre per la label locale e preceduto da una manciata di singoli, il disco si compone di nove tracce che trasudano una realtà cupa e claustrofobica, filtrata attraverso il linguaggio e gli archetipi del trap-rap atlantiano, ma non solo. Dopo una intro à la Metro Boomin del 2016 (che quasi sembra di sentire da un momento all’altro “if Young Metro don’t trust ya”), Kirah si tuffa appieno in un manierismo boom bap pur tinto di più recenti influenze emo-rap e Chicago drill.
Un mixtape tanto acerbo quanto urgente nella volontà di uscire dal vuoto della periferia, consegnandone al tempo stesso un ritratto spietato ma condiviso dalla stessa comunità hip-hop sarda. Una realtà ormai già oltre i giorni della Machete e imitatori e che solo superficialmente può dirsi rappresentata dalla Nuova Sardegna e affini. Resta tutto ancora da vedere, ma le premesse risultano più che solide.

Il disco è disponibile per l’ascolto su tutte le principali piattaforme di streaming.