Isole che Parlano di Musica, la giornata di venerdì 8 settembre

Simone La CroceNotizie

La giornata di venerdì 8 settembre sarà dedicata a una panoramica sulla scena creativa che gravita attorno alla poliedrica e multiculturale città di Amsterdam.

Alle 11:30 a Punta don Diego-Talmone a , al termine di un breve trekking, si esibirà in solo il pluripremiato sassofonista e compositore (Italia/Olanda). Quella operata da Doronzo sarà una sintesi tra le possibilità offerte dal sax baritono, l’improvvisazione contemporanea e antiche suggestioni sonore della Basilicata, alla quale saprà sovrapporre strumenti scoperti durante i suoi viaggi come la cornamusa iraniana, ney-anban.

Alle 18:30 a Cala Martinella l’atteso concerto al tramonto Risacca #18, vedrà ospite il Duo IN composto dal batterista sudcoreano Sun Mi Hong e dal trombettista scozzese Alistair Payne, che, come spiegano bene gli organizzatori “darà vita a un dialogo di matrice jazzistica a due voci al tempo stesso materico e volatile, audace e concreto, in cui il lirismo di Payne è sorretto dal drumming di una delle batteriste più importanti della scena internazionale”.

Alle 22:00 si terrà il primo dei due appuntamenti di questa edizione al faro di Punta Palau, dal titolo Mediterranean Avantgarde con l’AVA Trio (Italia,Turchia/NL), composto da Giuseppe Doronzo (sax baritono, flauti, ney-anban, composizioni), Esat Ekincioglu (contrabbasso) e Pino Basile (tamburi a cornice, cupaphon). I tre daranno vita a un live durante il quale si muoveranno all’interno delle sonorità mediterranee, tra ritmo, noise e melodia.La giornata si concluderà alla Spiaggia di Palau Vecchio, dove, a partire dalle 23:30, si terrà il djset di Frantziscu Medda interamente pensato e dedicato a . Il musicista quartese proporrà una sintesi della sua produzione incentrata sulla musica tradizionale sarda, con puntate sui beat della cumbia colombiana e sud americana. Come ha spiegato meglio lui stesso nell’anticipare al pubblico che il suo sarà un “live set che attraversa territori cumbieri e tropicali senza allontanarsi troppo dal mio vicinato fatto di case non finite, antiche pietre considerate sacre ed elementi urbanistici casuali posizionati tra stagni, monti e mare nel sud di un’isola che guarda l’Africa”.