Isole che parlano 2024

Mauro PireddaNotizie

Dal 31 agosto all’8 settembre 2024 a Palau, Arzachena, Luogosanto e La Maddalena, torna uno dei festival più longevi e attesi dell’estate sarda, il Festival Internazionale diretto da Paolo Angeli e Nanni Angeli. Una settimana di appuntamenti e iniziative che abbracciano musica, arte, fotografia e scoperta del territorio, unendo radici locali e visioni globali in un’esperienza culturale unica che arricchisce tanto gli artisti quanto gli spettatori. 

Come sottolineano dai direttori artistici, il filo conduttore di questa XXVIII edizione  «emerge già nel titolo della mostra fotografica di Ivo Saglietti: Sguardo di Frontiera. Nello specifico il nostro sguardo è rivolto a una ridefinizione dei confini musicali, spazzati via da una società multietnica ideale, in cui, come in un puzzle o in un mosaico immaginario, i tasselli costruiscono un esperanto che raccoglie la memoria della tradizione orale e le pulsioni d’avanguardia dell’Est Europa (Polonia, Ucraina, Bielorussia), passando per la penisola Iberica e, risalendo per i Balcani, virando verso oriente (Kurdistan, Turchia, Anatolia), l’Asia occidentale, l’India, il Nord Africa, con le immaginifiche parentesi visionarie espresse nella penisola italiana, nel melting pot della scena musicale di Amsterdam e nel dialogo tra tradizione e innovazione della Sardegna. Isole che Parlano rivendica un mare di pace, una convivenza creativa basata sulla diversità, intesa come ricchezza e dialogo, in cui il viaggio musicale  tra le diverse latitudini, ridisegna una mappa senza confini basata su nuovi linguaggi, liberi di incontrarsi per generare nuove forme d’arte».

Saranno quattro le sezioni del festival: “Isole che parlano di fotografia”, “Isole che parlano ai bambini”, “Isole che parlano di sapori” e, appunto, “Isole che parlano di musica”.

Il primo appuntamento è previsto per sabato 31 alle 18.30 nei pressi della tomba dei giganti di Coddu Veccju Arzachena con Sanem Kalfa e George Dumitriu Duo, rispettivamente alla voce e alle musiche prodotte da viola e chitarra elettrica. I due artisti proporranno un set con vari ambiti stilistici all’interno di ampli flussi di improvvisazione di matrice jazzistica. 

Domenica 1 alla stessa ora nel palazzo di Baldu di Luogosanto toccherà invece al Raffaele Matta Trio che presenterà l’album Bandra West, tra improvvisazione jazzistica, post rock e rimandi a sonorità e sperimentazioni tipiche della musica contemporanea europea e alla musica classica Indiana. 

Il programma musicale proseguirà dal 5 all’8 settembre con i seguenti concerti: 

Los Sara Fontàn (giovedì 5 alle 18.30 nella scogliera di Punta Tegge a La Maddalena) dal contemporaneo all’elettronica, da frammentazioni sonore rarefatte, a sfrenati ritmi drum & bass; 

Antonio Raia (venerdì 6 alle 11.30 nelle scogliere Talmone di Punta Don Diego e Palau e domenica 8 alle 21 nella spiaggia di Palau Vecchio) con una performance che alternerà flussi di improvvisazione avant-jazz a riletture dei classici della tradizione napoletana; 

Daniele Ledda (venerdì 6 alle 18.30 a Cala Martinella, Palau) con la sua musica sperimentale fortemente radicata nelle sonorità mediterranee; 

il collettivo The Elephant (venerdì 6 alle 21.30 a Punta Palau) con la loro free music che ci traghetta in un futuro immaginifico in cui i generi vengono fatti a brandelli, tra pulsazioni sincopate, paesaggi elettronici e richiami post-rock; 

il dj set di Turbolenta (venerdì 6 alle 23nella spiaggia di Palau Vecchio) che intreccerà radici maghrebine e nord africane a sonorità universali; 

Sanem Kalfa (sabato 7 alle 12 nella chiesa campestre di San Giorgio a Palau) che dopo la performance del 31 si esibirà nuovamente come solista con il suo “Primo canto” affidandosi a voce, violoncello e elettronica;

i gruppi di canto a tenore Santa Rosulia di Benetutti e Santu Franziscu di Alà (sabato 7 alle 17 presso la Roccia dell’Orso di Palau) per la XIX edizione di Di Granito

il trio Sutari (sabato 7 alle 21.30 a Punta Palau) che proporrà un ponte sonoro tra la musica popolare della Polonia e quella dell’Ucraina, rivisitate entrambe in chiave contemporanea;

il Meral Polat Trio (sabato 7 alle 22.30 a Punta Palau) con un viaggio attraverso canzoni popolari del kurdistan e anatolia, impastate con un blues di protesta dando vita a un live ora energico e dance, ora raffinato e meditativo; 

il quartetto dei dei MOI•GEA (domenica 8 alle 11 nelle tenute Filigheddu di Palau) con un linguaggio basato sul binomio due batterie/due sassofoni dando vita a una musica multiforme che ammicca a jazz, world e avanguardia;

Yegor Zabelov (domenica 8 alle 18.30 a Cala Corsara, Isola di Spargi) e le tessiture minimali e poliritmiche della sua fisarmonica;

il dj set di Ghighi di Paola (domenica 8 alle 22.30 al Vecchi Pirata di Palau) che con Bites & Beats regalerà ai più resistenti una selezione distensiva tra afrotronics, reggae & ska, dub e punk, electro swing, orchestre balcaniche e cianfrusaglie varie.

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito. 

Anche per quest’edizione siamo orgogliosi di essere media partner. 

Foto di copertina: Isole che Parlano 2023, Di Granito, Roccia dell’Orso, Palau, @Francesco Conversano