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Intervista A Mary Jo Intermontes Cherchi di Underground Experiment

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Siamo stati invitati da a fare da media partner del festival organizzato in occasione dei dieci anni dalla nascita del loro progetto. Il Festival delle Culture Indipendenti (con Kristina Jacobsen, Don Leone, Enola Bit, Paolo Lubinu e Dj Slania) si svolgerà al Parco Molineddu di Ossi domani, sabato 21 settembre, dalle 18. Abbiamo fatto qualche domanda a Mary Jo Intermontes Cherchi, direttrice responsabile, per conoscere meglio il loro mondo e le vicissitudini che hanno portato a creare e far crescere il magazine.

Il dettagli dell’evento

underground experiment

Ciao Mari Jo, raccontaci come è iniziata l’avventura di Underground Experiment.

Ciao Daniele, rispondo a nome di tutta la redazione di UX.

Underground Experiment nasce nel 2009 da un progetto di Paolo Lubinu e Marcella Muglia. Siamo nati come associazione culturale per organizzare eventi musicali, sia valorizzando le realtà emergenti e indipendenti sia quelle già avviate, facendo incontrare sul palco band e artisti da tutta Italia. La rivista, in seguito, è stata pensata come veicolo per far conoscere il più possibile questo esperimento, che, da sotterraneo, in pochissimo tempo, ha iniziato a vivere di vita propria.

Sono passati dieci anni dalla nascita del vostro progetto. Le motivazioni che a suo tempo vi hanno spinto a creare la rivista, dopo tutti questi anni restano ancora valide?

Assolutamente sì. Come dicevamo in precedenza le motivazioni che hanno portato alla nascita di UX sono state quelle di veicolare e valorizzare le realtà indipendenti, non solo musicali ma anche la letteratura, le arti visive e performative, il teatro, il cinema, il mondo dell’illustrazione e del writing.

Underground X - Federico Fiumani - Sa Scena Sarda
Con Federico Fiumani

Sarebbe curioso conoscere qualche aneddoto, e qualche motivo di soddisfazione, riguardo la vostra esperienza.

Come attività giornalistica totalmente autonoma e indipendente (non prendiamo finanziamenti di nessun tipo) siamo molto soddisfatti nell’essere apprezzati da artisti che hanno fatto la storia della musica alternativa in Italia.

Qualche nome? Verdena, Zen Circus, Marlene Kuntz, Salmo, Federico Fiumani dei Diaframma, Carmelo Pipitone dei Marta Sui Tubi e altri. Abbiamo ricevuto complimenti anche da geni del teatro sperimentale come Antonio Rezza.

Aneddoti veri e propri? Per farvi due risate, potremmo raccontarvi di quando organizzammo il concerto dei Cripple Bastards. La band, per un’incomprensione con il catering, finì a mangiare cibo tipico sassarese come lumaconi, fave e piedi di agnello in gelatina: tutte cose che non avevano mai visto! Nonostante questo, i grinder affrontarono la questione con grande aplomb.

Non possiamo che essere molto interessati al mondo dell’editoria musicale. Ci sono state chiusure importanti, come quella del Mucchio e Rolling Stone, ed enormi flessioni nelle vendite, soprattutto per le riviste cartacee, a vantaggio delle pubblicazioni online. Qual è la vostra esperienza in tal senso?

Abbiamo iniziato direttamente su carta, quando il giornalismo online era ancora in fase di assestamento. Non possiamo negare che oggi, nel 2019, l’informazione sia sul web quindi anche noi abbiamo avviato il nostro sito e pubblichiamo costantemente contenuti online e sui social. La motivazione per cui alcune testate storiche hanno chiuso i battenti è, semplicemente, che la gente non compra più i giornali. “È la stampa bellezza, e tu non puoi farci proprio niente” come recitava un famoso film (Deadline di Richard Brooks del 1952, ndr). Detto questo, restiamo affezionati al cartaceo e crediamo che possa coesistere, se ben concepito, con gli spazi web. A questo proposito vi anticipiamo che durante l’evento del 21 presenteremo importanti novità sul versante tipografico. Dovrete però aspettare domani per vedere qualcosa.

underground x - luigi frassetto - sa scena sarda - 2019
Con il musicista e compositore Luigi Frassetto

Per quello che avete potuto vedere in questi dieci anni, chi sono prevalentemente i vostri lettori?

Sicuramente i nostri lettori hanno una cultura sopra la media (ride, ndr). Scherzi a parte, siamo certi che i nostri seguaci negli anni abbiano trovato in UX e nel sito web informazioni diverse rispetto alla stampa musicale mainstream. Questo riguarda soprattutto le recensioni dei dischi: ci impegniamo moltissimo affinché siano più curate e variegate possibile. Molti dei nostri lettori sono anche musicisti e artisti e abbiamo le caselle mail costantemente intasate da richieste di recensione. Non temete, vi leggiamo sempre tutti! Pensiamo davvero che questo connubio di pubblico fatto di addetti ai lavori e fruitori sia bellissimo.

Quanto interesse c’è oggi in Sardegna nei confronti del giornalismo musicale?

Non crediamo che in Sardegna, rispetto ad altre regioni italiane, la situazione sia diversa. Il giornalismo musicale attecchisce e dà i suoi frutti dove e quando c’è un fermento artistico. I talent televisivi, purtroppo, hanno saccheggiato a piene mani il terreno che un tempo era appannaggio esclusivo di critici e giornalisti musicali. Crediamo però fortemente che là dove c’è musica di qualità non c’è talent che tenga e i lettori interessati si rivolgono sicuramente ai media di settore…e di spessore.

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