Due chiacchiere con Andrea Murgia, fondatore della microetichetta sulcitana
La Mansarda è un etichetta nata da pochissimo tempo a Carbonia e voluta dalla passione di Andrea Murgia e Barbara Piras, coppia anche nella vita. Andrea è già presente nella scena come giornalista musicale. Scrive per diverse testate nazionali del calibro di Rockerilla, SentireAscoltare, Ondarock, AllAboutJazz, Mumble, collabora con Ai Confini tra Sardegna e Jazz ed è nel nucleo fondatore di Summer Is Mine, festival indipendente agostano che si svolge nel Sulcis. All’attivo con due uscite che stanno facendo abbastanza parlare tra gli addetti ai lavori (Sabbia e The Singer is Dead), La Mansarda è un’etichetta che merita attenzione per chi ama la musica a 360° ma soprattutto per chi apprezza post rock e derivati.
Ecco la mia chiacchierata con loro
Innanzitutto chi siete? ditemi un po’ di voi
Siamo Andrea e Barbara, appassionati di musica e coppia nella vita. Io mi occupo di musica su diverse testate e portali nazionali. Barbara è da sempre appassionata, da molto prima che ci fidanzassimo. È molto curiosa e ha un orecchio incredibile, molto più raffinato del mio! Il logo, poi, ce lo ha realizzato la nostra amica Veronica Mulas, designer e artista bravissima!
Cosa vi ha spinto a voler intraprendere l’avventura dell’etichetta indipendente DoItYourself?
Era una cosa che volevamo fare da molto tempo e la volevamo fare assieme. L’occasione è capitata con i Sabbia e ci sembrava sciocco non aiutare un gruppo così talentuoso a far girare il disco. La scelta del nome La Mansarda, poi, è stata facilissima: La Mansarda è infatti lo studio/camera dove vivo, dove ascolto i dischi e dove ho tutti i miei album.
C’è ancora spazio per musica nuova, soprattutto in ambito rock, e soprattutto in angoli di mondo ristretti come quello isolano?
Crediamo che ci sia tantissimo spazio, l’importante è non perdere mai la curiosità e la voglia di scoprire nuove cose. Quando passa la voglia, tutto viene in salita.
Come mai vi siete buttati in generi difficili come il post, lo stoner, il math rock? Generi di nicchia insomma.
Abbiamo sempre amato, questi generi: Siamo cresciuti con BarkPsychosis, Slint, Tortoise e io ho una venerazione enorme per la seconda fase dei Talk Talk. Quella di Spirit of Eden e Laughing Stock, per intenderci. È stato quasi naturale occuparci di queste cose.
Il vostro Do It Yourself cosa prevede?
In realtà pochino per ora. Ci limitiamo solamente ad aiutare le band a stampare e a vendere sul territorio i dischi. Vorremmo fare di più nel prossimo futuro, magari organizzare qualche concerto delle band nell’isola, ad esempio, ci piacerebbe.
Quali sono le difficoltà oggi per creare un’etichetta indipendente? Sempre che ci siano vere difficoltà, essendo consci che le nicchie e le saturazioni rendono difficili sbocchi commerciali validi, poi posso sbagliarmi.
Noi non possiamo nemmeno definirci un’etichetta, ci piaceva l’idea di aiutare le band a creare.
Cosa vedete di buono nel panorama musicale isolano? Intendo a livello di produzioni, concerti, movimento.
C’è tanta roba di qualità, tantissima. Molti vengono dalla nostra zona (qualche ora fa i Don Leone hanno vinto l’Italian Blues Challenge e loro sono sulcitani al 100%) ma c’è una qualità nell’isola altissima e lo dimostrano i tanti concerti dei nostri conterranei nella penisola e all’estero. Ci sappiamo difendere bene!
Tornando a La Mansarda, cosa prevedete per il futuro prossimo? tutto da vedere o avete già in pentola qualcosa che bolle?
Il 6 ottobre è uscito, in collaborazione con I Dischi Del Minollo, Vollmer Industries, Backwater Transmission, Edison Box e con la distribuzione di Audioglobe, il secondo disco dei Singer is Dead, una band milanese che, come dice il nome, fa musica strumentale. Sta girando un sacco e le recensioni sono ottime per ora. Il disco dei Sabbia, uscito qualche mese fa, sta racimolando ancora belle critiche. Anche Battiti (programma condotto tra gli altri da Pino Saulo e Antonia Tessitore) su Radio 3 se n’è accorto, scegliendo Armonici Elettrici per la scaletta di una sua puntata. Ci fanno gonfiare il petto queste cose! Speriamo bene!
Avete qualche consiglio musicale da darci data la vostra esperienza?
Big Thief, Alex Cameron, Curtis Harding, Mariam The Believer e John Maus i dischi che stiamo ascoltando ultimamente. Meritano assolutamente. Poi per le etichette, ci piacciono molto le produzioni di 42 Records, Record Kicks, Subsound e Wallace. All’estero ti direi che guardiamo molto al lavoro della Merge (una delle nostre preferite), Light in The Attic, Brainfeeder, Strut, Hyperdub e naturalmente Sub Pop.