C’è un po’ di Kubrick e un po’ di Tangerine Dream in questo ultimo varo di Stefano Guzzetti. Hexa è infatti il racconto di un viaggio nello spazio, “a vast, dark and unknown place where both our eyes and hearts might be exposed to potential dangers and even unexpected wonders”.
Guzzetti e la sua 2020 Editions, per la quale è uscito il disco, hanno ormai abituato a sonorità che nel solco del minimalismo vagano tra atmosfere dream e post e quest’ultima release non è da meno. La “necessità di partire, si spera in un posto migliore per l’umanità, sia esso uno spazio geografico esterno o una nuova dimensione del nostro anime” è rappresentata dai pezzi più densi e claustrofobici che fanno da contraltare ai bagni di tranquillità più tipici della produzione dell’artista.
Accanto al pianoforte dell’autore, chino anche su synth di diverse forme e fatture, compare un terzetto d’archi formato da Gianluca Pischedda, Giulia Dessy e Sara Meloni.