Sa Scena Sarda ha avuto l’occasione di fare una breve chiacchierata con Gianluca Corona in vista del suo live del 22 marzo al Jester Club.
Ciao Gianluca, come hai iniziato ad apassionarti alla musica e alla chitarra?
Ho avuto una famiglia che non disdegna la musica. Poi mi sono innamorato dei primi dischi dei Dire Straits. Naturalmente ho ascoltato anche molto rock, adoravo i Deep Purple, Ritchie Blackmore come chitarrista.
Ora sei un musicista riconosciuto e con partecipazioni importanti. Raccontaci qualche aneddoto.
Più che aneddoti vorrei raccontare l’esperienza con Noah, o meglio, il suo essere leader. Una cosa fuori dal comune. Aveva tutto e tutti sotto controllo, una leadership e un carisma da cui non potevi scappare. Precisione, dettaglio. Lei veniva con i suoi musicisti e poi entravano nei nostri pezzi con Andrea Parodi. Un esperienza unica.

Andrea Parodi?
Andrea è stato un compagno di viaggio, un amico, un grande artista. Lui, anche quando facevamo solo le tracce guida per poi costruire i brani dava l’anima. Abbiamo in progetto di far venire fuori queste take perché sono di una qualità molto alta e possono dare davvero un contributo ulteriore alla sua memoria artistica.
Quali sono i tuoi attuali progetti?
Oltre all’attività live che è perlopiù su ambienti jazz Fusion, ho un progetto molto bello che porto avanti da diverso tempo con l’artista e anche amico Miciek Pysz. Con lui, dopo aver prodotto l’ultimo album London Stories, che sta andando molto bene, ci stiamo accinge di a registrare nuovo materiale.
Quindi, rinnoviamo l’appuntamento per un’intervista più dettagliata a breve, magari in occasione del disco con Pisz e ci vediamo questa sera al Jester Club.
