Scrivere canzoni non è semplice. È qualcosa che ha a che fare con la capacità di mettere insieme melodia e armonia, di avere chiaro cosa siano una strofa e un ritornello, di riuscire a condensare la narrazione in microcosmi cinematografici di tre- quattro minuti. Fatte queste premesse, e ammesso che siano corrette, figuriamoci se è facile fare un disco di canzoni. Ecco: Funghi, rane e farfalle al forno è un bel disco di canzoni.
Seacrash è Antonio Littarru, classe 1980, originario di Iglesias. Il suo canzoniere è una cronaca di quotidianità filtrata attraverso il lo-fi di fingerpicking e strumming rugginosi come la sua voce, shuffle acidi tra il folk e la psichedelia, blues infarciti di allucinogeni e pianoforti vagamente billyjoeliani senza il mood jazzy. Il lungo intermezzo di Siete mai è un ottimo compendio: aperture di chitarre celestiali, polvere di stelle 60’s e la «batteria intelligente» di Dr. Luis rigorosamente tirata indietro a impastare tutto. Un po’ Buffalo Springfield e un po’ Alberto Fortis, un po’ il De Gregori del disco omonimo (quello con la pecora per intenderci), molto Beatles epoca Revolver in Settimo drink.
Dicevamo: melodia, armonia e narrazione. Qui c’è tutto nella giusta quantità. Non si eccede nell’autobiografismo e siamo ben lontani dall’autocommiserazione lacrimevole. Littarru suona (quasi) tutti gli strumenti e lo fa bene, con personalità, senza indugiare nei tecnicismi sterili e aggirando le semplificazioni eccessive. Funghi, rane e farfalle al forno, pubblicato il 1 Luglio, è stato registrato la scorsa primavera al Dinosaur Home Studio (Iglesias) e, come si sarà intuito, è un bel disco con delle belle canzoni. Di quelli che quando finiscono pensi: “Ad avercene”.