The First Cut Is The Deepest è la più recente fatica discografica di Svart1, moniker di Raimondo Gaviano, prima parte di una trilogia a cui farà seguito The Second Cut Is Your Tongue nel 2023 e The Last Cut Is The Heart nel 2024. La trilogia fa riferimento al Mitraismo, antica religione ellenistica dal carattere particolarmente esclusivo e misterioso di cui, confesso, non so assolutamente nulla e chissà cosa mi sono perso.
Ma questo interesse verso filosofie esoteriche, riti arcaici sempre avvolti da una cupa nube di mistero è una costante di tutta la scena dark ambient che trova in queste misteriose manifestazione del pensiero umano (o ultraumano) qualcosa su cui riflettere e perdersi e godere del semplice piacere di rovistare nei meandri di sistemi di pensiero che possono celare verità e illuminazioni. Così come è esclusiva la scelta di pubblicare la trilogia solo in cassetta con tirature super limitate di 50 copie a cura della label Mask of the Slave (una sussidiaria della Sun & Moon Records) che ha sede in Transilvania, impegnata a dare voce alle correnti più intransigenti del new noise movement. Una scelta che appare abbastanza in controtendenza con il mondo che attualmente abitiamo dove è possibile avere tutto subito senza sganciare un leu rumeno: come dire se volete ascoltare le mie produzioni fate un minimo sforzo e acquistate il manufatto e date un senso a quella strana manifestazione terrena che per comodità chiamiamo arte. Io l’ho fatto e sono ben felice di avere tra le mani un cassetta con la quale mi fermo e mi dedico all’ascolto con la giusta concentrazione. Anche queste sono pratiche esoteriche, rituali misterici che è persino difficile spiegare se non ci si crede: ma si sa, la fede è qualcosa di indefinibile, è verità che nega se stessa in un coacervo di storie, narrazioni, ipotesi che nessuno è in grado di spiegare.
The First Cut Is The Deepest si articola in sei movimenti i cui titoli riprendono i ranghi nel quale si articolava l’architettura interna del Mitraismo: un mantra elettronico disturbante e poroso che in qualche modo provoca sensazioni di straniamento e perdita della conoscenza. Il nuovo progetto di Svart1 appare come un rewind temporale che ci trasporta verso quelle emozioni che ristagnano in qualche anfratto della nostra psiche e che solo una disciplina di tipo filosofico-religioso riesce a far emergere. Drone music di grana grossa che stordisce e disorienta, un suono compatto che si sgretola in frammenti di silicio e ossidiana e rinasce in un corpus sonico che incute dubbi e semina incertezze, produce stati di incoscienza e ci trasporta in una realtà separata a cui non siamo ancora abituati. Cupo bordone che prelude la nostra estinzione o forse un nuovo modo per affrontare le distonie del sistema neurovegetativo.