Con l’offerta culturale della quarta edizione di Etnosfera si entra a contatto con la sfera culturale sarda, quella europea e dell’America latina. Il filo conduttore sarà il corpo e la sua presenza, declinato nei termini della lingua, dell’architettura e della danza. Il festival si snoderà tra le vie di Aggius il 21 e 22 giugno, affacciandosi nel panorama etno-musicale isolano. Spazi aperti, sperimentali, strade che si offrono alla comunità e al pubblico, assumendo dignità autonome di palcoscenico, con l’ambizione di creare un dialogo tra arti performative, giornalismo, musicologia, architettura e fumetto.
Gli eventi avranno inizio alle ore 11 con la presenza dei direttori artistici Diego Pani e Marco Lutzu, che dialogheranno su “Paràuli: comunicare il/in sardo” con Riccardo Pisu Maxia, Ornella Piroddi e Mauro Piredda, ex direttore di Sa Scena. A seguire, “Anima Mundi: cantare il sacro”: Marco Lutzu incontra la soprano e compositrice Monica Marziota, che presenterà alcuni brani del suo nuovo disco.
Sabato 21 giugno vedrà ancora incontri di carattere divulgativo, incentrati sulla figura di Gavino Gabriel e le ricerche di Alessandro Carta, con oggetto il panorama musicale sassarese. In serata, spazio alla musica dal vivo al Parco Capitza con “De Cerdeña a Sudamérica”, incontro tra due mondi sonori legati alla danza: i Ballade Ballade Bois, formazione che negli ultimi anni ha rinnovato il repertorio tradizionale dei balli sardi, e i Cacao Mental, formazione italo-peruviana che combina cumbia e musica elettronica.
Domenica 22 al Museo MEOC si potrà partecipare a dibattiti e reading a tema urbanistico, in collaborazione con il Festival Bookolica, in cui Sara Giannelli e Matteo Biancareddu saranno accompagnati dall’esibizione di Sarram, chitarrista ben noto ai lettori della nostra rivista. Nel pomeriggio Davide Toffolo parlerà di cumbia attraverso la sua graphic novel “Il cammino della cumbia”. La chiusura della rassegna sarà interamente musicale: prima il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, in una commistione di suoni e ritmi provenienti dal Sud America al Mediterraneo e poi il concentrato di musica tradizionale sarda, saggiamente affacciata alla contemporaneità, affidata alle mani e alle idee di Francesco Morittu, Stefano Colombelli e Carlo Pusceddu, tra parti scritte, improvvisazione ed esplorazione timbrica accompagnati dal live painting dello stesso Toffolo, i cui disegni saranno proiettati al centro del paese.
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