Copertina di Dark Fields di Endeløs

Endeløs – Dark Fields

Gabriele Mureddu Musica, Recensioni

Chi ha decretato che, necessariamente, gli esordi debbano essere animati da un desiderio di rottura con lo status quo? Chi ha deciso che sia mandatorio proporre qualcosa che sia nuovo o diverso rispetto allo standard musicale di un genere o movimento? Le stesse classifiche odierne sono piene di casi di gruppi e artisti che, spesso, offrono canzoni e dischi ai limiti del manierismo come i Greta Van Fleet. Beninteso, non è un crimine scegliere il revival e riportare in auge i riferimenti classici di una scuola musicale. L'unica cosa che conta, in questo caso, è che le canzoni e la musica abbiano un valore positivo sul piano della qualità. Come nel caso di Dark Fields degli : formazione nata durante la pandemia all'ombra del Monte Sirai, che, per sfuggire alla noia angosciante della provincia di Carbonia, ha scelto di mettersi a suonare per tradurre in musica il tedio domenicale di ferrettiana memoria.

Tra miniere e voglia di evasione vede la luce l'esordio del quartetto, composto da Fabrizio Tedde (voce, chitarra), Maurizio Pinna (chitarra), Diego Pusceddu (basso), Francesco Cossu (batteria). L'album alterna la velocità del punk (Nothing remains, inside) con le linee ritmiche martellanti e gli stilemi chitarristici del post-punk anni ‘80, nel solco dei rappresentanti più importanti della scena stessa. I capisaldi del genere, come Joy Division, U2 (questi ultimi in brani come Coils of Hades, Broken Tales e Winter Rose), The Cure, Christian Death e Bauhaus risuonano nei nove brani di cui si compone il disco. Quello che colpisce è la capacità di scrittura di brani che, per quanto revival, sono orecchiabili e bilanciano la proposta di sonorità darkwave con l'immediatezza melodica della forma canzone. Ci sono ritornelli divertenti, canzoni che sono di facile ascolto e che faranno la felicità degli appassionati del genere. Gli Endeløs sono musicisti con un passato in altre formazioni, soprattutto il leader e cantante Fabrizio Tedde. Quest'ultimo è uno storico appartenente alla scena underground cagliaritana e sarda, avendo militato in formazioni diverse tra loro, compresa quella punk e metal, come Ciurma Skins, Antiruggine, Generacion Rebelde, New Blood e Non idonei. Quello che si percepisce è che alla band sulcitana non appartengono velleità artistiche di innovare o volersi necessariamente distinguere. Anzi, quello che si sente in modo distinto è un legame feroce con la scena post-punk, i suoi capisaldi e la volontà di tributarli nella maniera più degna e onesta possibile. I trentaquattro minuti di Dark Fields ci consegnano un LP, pubblicato lo scorso 10 giugno per la , scritto con grande cuore e dedizione alla causa, in modo genuino ma ispirato e passionale.