Elettroflebo – C’è poco dio

Simone La CroceAlbum, Ascolti

Che Dio ultimamente stesse latitando più del solito non lo scopriamo certo ora. Tra vedere e non vedere, ce ne danno una ulteriore conferma gli , con questo “C’è poco dio”, uscito prima di natale sulle principali piattaforme di streaming e che, nelle prossime settimane, sarà accompagnato dall’edizione fisica in tiratura limitata.

Il disco è frutto di un periodo di quattro anni di registrazione e stesura dei pezzi, che riflette in parte la libertà assoluta del gruppo, disinteressato a logiche di mercato o alle tempistiche frenetiche dell’industria musicale contemporanea. Allo stesso tempo manifesta lo spirito goliardico e disincantato della band, che richiama quel rock impropriamente definito demenziale, tra Frank Zappa, Mr Bungle e le sue dirette propagazioni italiche (Squallor e gli Elii, ovviamente). La tecnica dei musicisti permette agli Elettroflebo di oscillare tra fusion jazz, rock, prog e punk d’autore, senza rinunciare a momenti di lucida follia come il dialogo artificiale tra Gerry Scotti e Berlusconi, che raccontano dei loro spuntini eleganti con i membri del gruppo.

Gli Elettroflebo sono , Ignazio Origa, Mauro Laconi, Giorgio Carta, Marco Caredda, polistrumentisti e che, come si legge dai credits, hanno scambiato ruoli e strumenti di brano in brano. L’album è stato registrato presso I Forse Nati studio di Senorbì da Marco Caredda, che si è occupato anche del mix e master insieme a Sergio Mattana e Mauro Laconi.

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