Copertina di Diagnosi, album degli Eczema

Eczema – Diagnosi

Alessandro CauliAlbum, Ascolti

A queste latitudini la dimensione della provincia è quasi sempre relazionalmente più complessa di quella metropolitana. Nei grandi centri si fanno gli esperimenti di tendenza e radicali, spesso rivolti a nicchie di già convertiti. In periferia invece bisogna fare i conti con parecchi freni, amicali e parentali in primis, e con centinaia di occhi puntati addosso. E mettere in piedi una band non è solo un passatempo simpatico e inutile marchiato da sentenze come “andate a lavorare” e “mettete la testa a posto”.

Prodotto in perfetta solitudine nella loro sala prove adibita a studio di registrazione, Diagnosi, opera prima del quartetto made in Marmilla , è l’ultimo prodotto di questa dimensione in cui suonare è prima di tutto un’esigenza esistenziale.

Otto brani e trenta minuti scarsi che provano a fare i conti con un destino grigio avvolgendolo in una veste punk materialista. Le armi dell’ironia, che comparivano nel loro primo singolo Diarrea, lasciano presto il posto alle invettive post punk di Un dio e Pagliaccio e alla consapevolezza baumaniana cantata in Liquido, mentre gli echi ferrettiani di Monotonia vengono stemperati dai riff hardcore di Insulina e Malattia.

Come nel romanzo di Murakami citato in Sulla spiaggia, nel disco si respirano diverse dualità. A partire dalla scrittura, a tratti ancora acerba ma in costante maturazione, per finire alle influenze musicali, che ondeggiano tra la potenza dell’harcore-punk e momenti più vicini a sonorità new wave e post punk.

Pubblicato sulle principali piattaforme lo scorso due agosto, Diagnosi è interamente registrato e autoprodotto dalla band nella sala studio di Gonnosnò, mentre mixing e mastering sono a cura di Alberto Bandinu del di Sanluri.

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